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Cronaca

Omicidio dottoressa, fine indagine per il marito indagato

L'atto solitamente preclude alla richiesta di rinvio a giudizio

Si appresta a entrare nel vivo il procedimento penale sul caso della morte della dottoressa Isabella Linsalata. La Procura di Bologna ha emesso l'avviso di fine indagine, atto che solitamente preclude alla richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti di Giampaolo Amato, l'oculista 64enne accusato di aver ucciso, fra il 30 e il 31 ottobre 2021, la moglie Isabella Linsalata, e di avere anche assassinato, fra l'8 e il 9 ottobre dello stesso anno, la suocera Giulia Tateo. Entrambe, secondo gli investigatori, sarebbero state avvelenate utilizzando la benzodiazepina Midazolam e del sevoflurano, un anestetico ospedaliero.

Morte dottoressa, Amato si difende: "Non l'ho ammazzata"

L'ipotesi investigativa è che Amato, sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere da aprile, abbia sottratto i farmaci in uno degli ospedali in cui lavorava, motivo per cui è anche accusato di peculato e di detenzione illecita delle sostanze. Il medico, si legge nel documento firmato dal pm Domenico Ambrosino, avrebbe ucciso le due donne "per motivi ereditari e per avere la piena disponibilità degli immobili al primo piano di via Bianconi 6 in cui risiedevano la suocera e la moglie, e soprattutto per avere piena libertà" in una relazione extraconiugale. 

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