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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Dal Brasile a Bologna con 101 ovuli di cocaina nello stomaco, arrestata al Marconi | VIDEO

L'ovulatrice trasportava oltre un chilo e 300 grammi di sostanza che immessa sul mercato avrebbe fruttato 150mila euro

1,3 kg di cocaina suddivisi in 101 ovuli. E' quanto è emerso dagli esami radiologici di una passeggera arrestata dai Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna che, dopo aver esaminato le liste dei passeggeri in arrivo all’aeroporto Guglielmo Marconi,  in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno ricostruito l’itinerario di una donna di nazionalità brasiliana  proveniente dall’aeroporto di San Paolo, arrivata a Bologna, via Parigi, per poi ripartire dopo pochi giorni.

Una volta giunta all’aeroporto la viaggiatrice è stata sottoposta a controllo dai militari del Gruppo Operativo Antidroga (G.O.A.) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bologna. Volo a rischio, soggiorno brevi, viaggio giustificato come turistico e assenza di bagaglio da stiva, la prenotazione di un albergo in una zona periferica hanno portato le Fiamme Gialle ad approfondire i motivi del viaggio richiedendo al magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna, Dott. Nicola Scalabrini di disporre gli esami radiologici, eseguiti presso l’Ospedale “Sant’Orsola”.

Gli accertamenti medici hanno confermato i sospetti: la donna, cittadina brasiliana, trasportava nello stomaco 101 ovuli contenenti 1,343 kg di cocaina, che, immessa sul mercato, avrebbe consentito profitti per 150.000 euro.

L’“ovulatrice” è stata tratta in arresto in flagranza e portata alla Dozza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria: "L’attività testimonia il costante e fattivo impegno della Guardia di Finanza, in costante azione sinergica con l’Agenzia della Dogane e dei Monopoli, nel contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, che per la criminalità organizzata costituisce, da sempre, uno dei canali di accumulazione illecita di capitali più proficui e celeri", fanno sapere le Fiamme Gialle. 

Il Questore: "Bisogna agire anche sulla domanda"

Il Questore Antonio Sbordone ribadisce di considerare la lotta allo spaccio di droga una priorità, ripetendo che "bisogna agire sia sulla domanda, sia sull'offerta, in un'ottica non solo di repressione, ma anche di prevenzione" e sottolineando che "lo spaccio e il traffico di droga si portano dietro una serie di reati, come violenze e piccole rapine, e quindi incidono sulla sicurezza complessiva di una città e di una comunità, diffondendo un sentimento di grande insicurezza e minando la fiducia nelle istituzioni e nelle forze di polizia, anche a causa di una normativa che non ci consente di fare molto nei confronti dei piccoli spacciatori". Spacciatori che, prosegue, "sono quasi esclusivamente extracomunitari: è un dato di fatto, lo dico senza nessuna coloritura politica o sociale, e questo diffonde anche una forma di illegalità che riguarda l'arrivo in Italia di migranti irregolari che, non avendo altre possibilità, cadono nella rete dello spaccio o commettono reati come piccoli furti e rapine".

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