Piantagione di canapa indiana vicino al Centro, valore 400 mila euro
A fare la scoperta sono stati i Carabinieri, che mai si erano trovati davanti ad una coltivazione così estesa in città, sia per dimensioni che per numero di piante
Una piantagione di canapa indiana del valore stimato di 400.000 euro è stata scoperta a Bologna. Non in una campagna defilata della 'bassa', ma vicino al centro del capoluogo emiliano.
A fare la scoperta sono stati i Carabinieri della Compagnia Bologna Centro, durante i servizi di controllo del territorio e, a seguito di segnalazioni sullo "smercio" di droga nella zona: mai si erano trovati davanti ad una coltivazione così estesa in città, sia per dimensioni che per numero di piante, nella zona tra via dell'Arcoveggio e via Erbosa.
Si tratta di una vasta coltura, con piante di marijuana alte anche fino a 2 metri, fatte crescere in modo professionale, con tanto di impianto di irrigazione automatico installato con precisione.
I militari dell'Arma stanno concludendo le operazioni di estirpazione di piante coltivate da mani esperte, pronte per essere essiccate: "Si presume siano destinate al commercio al dettaglio sulla piazza bolognese, la particolarità e l'articolato sistema di irrigazione, tiranti, vento a favore, divisione per settori, un sistema che ho notato in Sicilia e Calabria - ha detto ai cronisti il capitano Giuseppe Musto che guida la compagnia Bologna Centro - esiste una differenza tra piante maschie e femmine, in commercio quella femmina è premiante ai fini del principio attivo, la qualità dello stupefacente è migliore pertanto "lievita anche il prezzo".
Non per un uso domestico, quindi, visto che la coltivazione avrebbe reso circa 250 kg di stupefacente: "Non è stato facile individuare la zona, si tratta di un'area impervia, nel mezzo dei terreni coltivati e vicino ai binari della ferrovia, la coltivazione è circondata da una cornice boschiva". I carabinieri, prima di procedere all'estirpazione "ai fini della salute pubblica", hanno messo in atto le osservazioni, anche con l'ausilio di un drone. Al momento, non sono state fermate o indagate persone, ma i militari proseguono con le indagini per risalire al 'pollice verde' che se ne prende cura. Dopo le analisi delle piante, verrà individuato il percorso investigativo. L'area "coltivata" potrebbe addirittura essere di proprietà demaniale ed è stata sottoposta a sequestro (400 ettari).
