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Cronaca

La storia delle giovani 'arruolate' con la promesse di un lavoro stabile (che invece finivano in strada)

A muovere le fila sarebbe stato un 40enne. Intercettato grazie ad alcune testimonianze e a un particolare fisico che lo ha reso riconoscibile

Una testa rotonda e lucida. Questa la caratteristica fisica che ha reso riconoscibile un 40enne albanese considerato appartenente a un’organizzazione che si occupava di reclutare avvenenti ragazze dall'Albania per poi portarle in Italia con la promessa di un lavoro stabile. Nel Belpaese, invece, il destino di queste giovani era ben diverso. E le avrebbe condotte dritto dritto al 'lavoro in strada'.

La ricostruzione dei carabinieri

L’organizzazione- secondo quanto ricostruito dagli investigatori  - affidava al “pelato” il compito di abbigliare in maniera adeguata le ragazze ingaggiate e di iniziarle alla loro nuova vita. Una vita fatta di umiliazioni e costrizioni. Le stesse infatti venivano indotte a vendere i loro giovani corpi sulle strade. Quanto ai guadagni, quelli finivano direttamente nelle tasche del “pelato”, il quale avrebbe stato incaricato dall’organizzazione della gestione del mercato del sesso.

Il tutto sarebbe andato avanti finchè qualcuna delle giovani malcapitate non ha trovato il coraggio di denunciare quanto subito. Così i Carabinieri della Stazione di Basovizza, durante un controllo, hanno rintracciano in una frazione del comune di Trieste il 40enne, mentre era pronto a scappare in Albania. L’uomo è ricercato perché a suo carico è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione per i fatti commessi a Bologna nel 2013.

Dopo l’arresto lo straniero è stato condotto presso il carcere del Coroneo.

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