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Cronaca Porto / Via Zanardi

Rapine a mano armata in gioielleria: banda al palo dopo mesi d'indagini

Autori di rapine a mano armata, avevano collezionato lauti bottini. Uno degli ultimi colpi riferibili al sodalizio risale allo scorso dicembre: avevano puntato un'arma contro la proprietaria della gioielleria Cristina di via Zanardi, per poi rinchiuderla in uno stanzino e scappare a mani piene. In manette, dopo mesi

Pistola spianata e bottino da migliaia di euro in monili, così lo scorso 19 dicembre due malviventi avevano atterrito e depredato la proprietaria della gioielleria 'Cristina' di via Zanardi. Solo lo scorso 1° giugno, dopo mesi di indagini, i responsabili della rapina a mano armata, aderenti ad una banda specializzata in colpi analoghi, sono stati identificati ed arrestati. A sgominare la banda, di matrice brindisina, è stato il Nucleo Investigativo del Comando dei Carabinieri di Bologna.

LA RAPINA. A raccontare i fatti, fornendo informazioni importanti per l ariuscita delle indagini,è stata la stessa vittima, la gioielliera Cristina, che avrebbe spiegato alle forze dell'ordine aome verso le 10 di quella mattinata un uomo aveva suonato alla porta del negozio. Una volta all’interno, spacciandosi per un cliente, aveva quindi chiesto di visionare un braccialetto da donna per poi puntare alla vittima una pistola intimandole di consegnargli i preziosi. Dopo circa un quarto d’ora si era presentato alla porta un altro uomo travisato con una sciarpa, che aveva spinto la proprietaria verso il laboratorio adiacente alla sala vendite. Quindi i due rapinatori avevano fatto razzia di preziosi, per poi allontanarsi a piedi con il bottino, ammontante a circa 15.000 €.

In manette per il reato in questione sono finiti due brindisini, un 40enne e un 52enne: a loro carico pende l'accusa di rapina aggravata in concorso. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Bologna in accoglimento delle risultanze investigative prodotte dai militari del Nucleo Investigativo di Bologna, che hanno permesso di "raccogliere incontrovertibili elementi di responsabilità a carico dei due soggetti".

Nello specifico, - spiegano i carabinieri - "dall’acquisizione delle immagini relative alla rapina di via Zanardi, si è potuto verificare che il primo rapinatore che ha fatto ingresso nella gioielleria 'Cristina' e che con la pistola ha minacciato la titolare si identifica proprio in uno degli autori del reato di tentativo di rapina a mano armata perpetrato il 23 marzo scorso ai danni di un altra gioielleria ( “Pezzoli” di via Dagnini), per il quale erano stati arrestati altri due malviventi provenienti sempre da Brindisi."

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