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Cronaca

Molestie sessuali, poi la rapina con un cutter: minore nei guai

Scatta ordinanza di applicazione di misura cautelare per il giovane: gli arrivano i carabinieri in casa e la situazione si aggrava

Prima atti di bullismo e molestie sessualmenti, poi rapina dietro la minaccia di un cutter. Di queso è accusato un minore nei confronti del quale i Carabinieri l'altro giorno hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna in Bologna, Dott.ssa Anna Filocamo, su richiesta del Procuratore della Repubblica, presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, Dott.ssa, Silvia Marzocchi che ha coordinato le indagini dei militari.

Minacce e bullismo

I fatti risalgono all’autunno scorso, quando il giovane, mentre si trovava collocato in una comunità, avrebbe minacciato, con atti di bullismo e molestato sessualmente un altro ragazzino, con problemi di salute, che si trovava all’interno della struttura, poi si sarebbe reco responsabile di violenza e resistenza a due incaricati di pubblico servizio, in particolare un educatore e un responsabile della comunità.

La rapina con il cutter

La situazione penale del giovane si è aggravata quando i Carabinieri sono andati a casa per notificargli il provvedimento del Giudice (collocamento in comunità). Qui i militari gli hanno trovato un cutter simile a quello utilizzato dal "capo" di una baby gang (composta di cinque membri) la sera del 9 gennaio scorso per rapinare un minorenne che stava passeggiando insieme a due coetanei, nei pressi di un parco in Provincia di Bologna. Il giovane riferì di essere stato minacciato da un giovane che gli aveva puntato un cutter all’addome, costringendolo a consegnare il suo iPhone del valore di circa 800 euro. Incalzato dalle domande degli investigatori dell’Arma, il giovane destinatario della misura cautelare, ha ammesso che il cutter trovato dai militari era lo stesso che aveva utilizzato quella sera per compiere la rapina. Temendo di essere localizzato dalla funzione “Trova il mio iPhone”, però, il giovane rapinatore si liberò della refurtiva gettandola in un tombino. I militari si sono recati sulla via indicata dal giovane e dopo aver rimosso la griglia del tombino, hanno recuperato lo smartphone. 

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