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Cronaca Casalecchio di Reno

Casalecchio di Reno: rapita, segregata in casa e costretta a prostituirsi

Attirata con l'inganno, una giovane donna si ritrova a vivere un incubo

Era stata accompagnata in Italia da tre persone con la promessa di incontrare un ragazzo che aveva conosciuto sui social, ma non è andata così. E' invece stata picchiata e costretta alla prostituzione. E' questo l'incubo nel quale si è ritrovata una giovane donna. A indagare sul fatto i Carabinieri della Stazione di Casalecchio di Reno che al termine delle indagini hanno arrestato un cittadino romeno 25enne. 

Una ragazza seminuda e confusa

Tutto è partito il pomeriggio del 10 dicembre, quando la Centrale Operativa dei Carabinieri ha ricevuto la telefonata di un cittadino rumeno che raccontava di essere arrivato in Italia per aiutare una cugina rapita nel paese d’origine, portata in Italia e segregata al quinto piano di un palazzo situato a Casalecchio di Reno.

I militari hanno raggiunto l’indirizzo fornito dall'uomo e qui hanno fermato un giovane che stava scendendo di corsa le scale del palazzo, nel tentativo di fuggire. Quando sono entrati nell’appartamento, la scoperta: hanno trovato una giovane seminuda, confusa e incapace di esprimersi in italiano. Il ragazzo e la ragazza, entrambi rumeni - lui 25enne, lei 22enne- sono stati accompagnati in caserma per accertamenti.

I Carabinieri, con l'aiuto di un interprete, hanno scoperto che la donna era stata recentemente accompagnata in Italia da tre persone, tra cui il 25enne, con la promessa di incontrare un ragazzo che aveva conosciuto sui social network, ma, di fatto, con la pretesa di prostituirsi in casa. Accortasi dell'inganno, aveva tentato la fuga, ma il 25enne, dopo averla costretta a restare in casa per prostituirsi, l’ha picchiata e ha tentato di stuprarla.

Omicidio colposo e lesione personale, il precedente

Non solo. Proseguendo nelle indagini i Carabinieri hanno scoperto che a febbraio 2022 il 25enne era già stato arrestato dai colleghi della Stazione di San Benedetto Val di Sambro su richiesta dell’Autorità giudiziaria rumena che aveva emesso nei suoi confronti un mandato di arresto europeo (MAE) per scontare una pena di tre anni e otto mesi di reclusione per fatti commessi in Romania nel 2016, ovvero omicidio colposo e lesione personale. Arrestato e portato alla Dozza, il giovane, scarcerato a marzo 2022, era stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 25enne è stato portato nuovamente nel carcere bolognese, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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