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Smog, revoca Euro4. Gazzolo: 'Niente imbarazzo su diesel, non sono capricci'

I consiglieri della Lega hanno chiesto le dimissioni dell'assessora all'ambiente della Regione

Chiedono le mie dimissioni? Io non ne faccio mai un discorso a livello personale. Credo di averlo gia' dimostrato dimettendomi da consigliera. L'obiettivo vero e' vincere la battaglia piu' importante, quella della salute dei cittadini". L'assessore regionale all'Ambiente dell'Emilia-Romagna, Paola Gazzolo, risponde cosi' a chi come i consiglieri della Lega ha chiesto un suo passo indietro dopo la svolta sui diesel euro 4, prima vietati come misura anti-smog e poi riamessi.

Ma "nessun imbarazzo" nel proporre la nuova misura, perche' "non sono capricci". L'assessore ricorda peraltro che le tante critiche sul provvedimento sono arrivate solo una volta entrato in vigore. "Nessun consigliere di minoranza mi aveva chiesto di retrocedere, me l'hanno chiesto i sindaci, dopo una settimana di attuazione, interpretando il sentimento dei cittadini.

Fino a quella data i sindaci erano compatti", osserva Gazzolo, interpellata a margine della seduta di assemblea legislativa che confermera' (il Pd ha i numeri per fare passare il provvedimento, ma si deve votare) la retromarcia dell'8 ottobre. "Abbiamo fatto bene, perche' il provvedimento non ha efficacia se non e' condiviso e applicato in modo condiviso", rivendica quella decisione Gazzolo: una decisione presa su richiesta dei sindaci emiliano-romagnoli alla luce di cio' che l'assessore definisce "l'incomprensione del perche' solo l'Emilia-Romagna fosse cosi' coraggiosa, perche' solo noi".

Per questo l'Emilia-Romagna ha ora rinviato il tutto i due anni, fino all'autunno 2020 quando la misura scatta in teoria a livello di bacino padano, cioe' anche per Lombardia, Veneto e Piemonte. Perche' "ci chiedono di essere allineati. Le elezioni (del 2019, ndr)? Direi che non c'entrano", taglia corto l'assessore rispondendo ad una domanda.

Gazzolo, a chi solleva il tema dell'informazione mancata, risponde invece che "in questo anno e mezzo e' stato fatto un lavoro puntuale e intenso coi 30 comuni coinvolti. Fino all'incontro di luglio l'intendimento di tutti i Comuni era quello di proseguire in questa direzione. Ma credo che l'accordo di bacino padano, che ha lasciato in questo sola l'Emilia-Romagna, sia stato l'elemento che ha fatto preoccupare i sindaci. E di questo penso sia giusto farsi carico, non c'e' nessun imbarazzo perche' non stiamo parlando di capricci". (Video/Dire)

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