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Cronaca Saragozza / Via di Casaglia, 39

Scuole Longhena: ricreazione troppo lunga per la preside, parte petizione

Provvedimento disciplinare per 28 insegnanti che si sono opposti alle nuove regole per l'intervallo. Coinvolti i sindacati, la petizione che conta già un migliaio di firme chiede che resti tutto com'era. L'ex alunna: "Le Longhena funzionano benissimo così!"

La scuola primaria "Mario Longhena" rappresenta da sempre un esempio virtuoso. Collocata sui colli bolognesi, all'interno del Parco del Pellegrino, l'istituto ha sempre rappresentato un'eccellenza, un esempio efficiente di didattica e sperimentazione preso come modello e riconosciuto da chi l'ha frequentata e dai maestri che vi hanno insegnato. Ma oggi la Longhena è al centro di una polemica fra la preside da un lato e una schiera di insegnanti e genitori dall'altra. Oggetto del contenzioso, la durata della ricreazione. 

Ma cosa ha fatto scatenare la polemica? In pratica è scattato, per mano della preside Giovanna Facilla, un procedimento disciplinare per 28 insegnanti a seguito della loro opposizione (insieme a quella di alcuni genitori) alla nuova regolamentazione sulla durata dell'intervallo che, secondo le nuove indicazioni,  non dovrà andare oltre il periodo 10.30-11.15 e 12.30-14.00. I maestri infatti, dopo tale comunicazione, avevano espresso il loro disappunto attraverso una lettera e delle discussioni fra le mura della scuola. 

La CGIL di Bologna, sindacato al quale si sono rivolti alcun degli insegnanti coinvolti precisa che sono stati aperti dei provvedimenti disciplinari a seguito di una lettera scritta dagli stessi maestri  indirizzata alla dirigente scolastica, la quale poi appunto avrebbe reagito come già detto. 

LA PETIZIONE ON-LINE. E sul sito change.org ecco una petizione che in poco tempo ha raccolto già 1.000 firme: "Sosteniamo i docenti delle scuole Longhena, la loro libertà didattica, il modello di fare scuola cui hanno dato vita in questi anni. Riteniamo che le Longhena siano da sempre una preziosa risorsa della città, esprimiamo la volontà di difenderla e pensiamo, così facendo, di difendere i nostri figli, ed i bambini che verranno. Il gioco all'aperto oltre a costituire un'importante risorsa didattica (ampia la letteratura scientifica che lo dimostra) è garanzia di salute, come è stato più volte ribadito anche durante il recente convegno organizzato dalla Regione Emilia Romagna in merito all'outdoor education.  Riteniamo che il principale obiettivo della scuola primaria e dell'infanzia sia la creazione di un nocciolo di vita che si pianta nel petto, come un seme. Siamo fortemente convinti che le Scuole Longhena facciano proprio questo e lo facciano con consapevolezza, professionalità, passione. Chiediamo che possano continuare a farlo".

L'EX ALUNNA: "LASCIAMO LONGHENA COSI' COME E' PERCHE' FUNZIONA BENISSIMO". Sono un ex alunna Longhena e sono fiera di firmare questa petizione - scrive E.G., ex alunna dell'istituto di via Casaglia - La mia storia è molto breve: ho finito le Longhena 10 anni fa e ho solo ricordi belli di quel periodo. Addirittura i 5 anni più belli della mia vita direi. Dopo le Longhena ho fatto le medie inferiori e poi il Liceo Righi di Bologna e ho sempre avuto il massimo dei voti. Ora sono una studentessa di Ingegneria dell'Automazione e se tutto va bene l'anno prossimo sarò a studiare a Shangai. Tutto questo per dire cosa? Lasciamo Longhena così com'è perché funziona benissimo! Senza recinti e con tutte le ricreazioni che si vuole! Lasciamo che i bambini di Longhena si divertano in questa scuola che è bella così com'è".

Sono diversi i commenti al 'caso' dell'intervallo troppo lungo: "Anche io ho scorrazzato felice per il parco delle Longhena più di 30 anni fa e sono stati anni indimenticabili. Questa scuola dovrebbe essere un modello per le altre!". E poi ancora: "Firmo perché tutte le scuole dovrebbero essere come questa e non viceversa!" e "Ho sperimentato sia in prima persona che da genitore la professionalità di docenti che svolgono con grande competenza e passione il loro lavoro, ben al di là dei semplici doveri professionali. La storia e la collocazione stessa della scuola fanno delle attività all'aperto parte integrante della didattica e costituiscono un grande valore aggiunto delle scuole Longhena (utile peraltro alla salute dei bambini che le frequentano). Lasciamo lavorare in pace le maestre, per cortesia". 

"In qualità di presidente del Consiglio di Istituto - la dichiarazione di Federica Manaresi, presidente del Consiglio di Istituto dell’IC19 - desidero esprimere la mia preoccupazione per la situazione che si è via via venuta creando all’interno della scuola M. Longhena in questo ultimo periodo; in particolare perchè nel dibattito che si è innescato, all’interno della scuola e sugli organi di informazione , mi sembra manchi il riconoscimento di un dato di fatto che non si puo’ prescindere: il riconoscimento del valore formativo e pedagogico dei percorsi di insegnamento che da anni si concretizzano in quella scuola. Al contrario mi sembra che su alcune questioni della vita scolastica  prevalga una lettura eccessivamente  approssimativa e rigidamente burocratica che pregiudica il riconoscimento dei ruoli di responsabilità ai vari livelli, compromette le possibilità di dialogo e fiducia e soprattutto si scarica negativamente sulle famiglie e ancor di piu’ sugli alunni (i quali riconoscono e rispettano le regole della scuola, con un sano  e responsabilizzante protagonismo piu’ che con imprecisate anarchie); alunni che, su questo abbiamo più di una segnalazione, iniziano a risentire di queste tensioni".

"Per questo - prosegue la Manaresi - auspico uno sforzo per superare in positivo questa fase da cui difficilmente si potrà uscire con dinamiche muscolari o disciplinari. Prima di me lo hanno detto e riconosciuto in tanti, le scuole  M. Longhena sono un patrimonio educativo della città, un modello invidiato e studiato. Eppure, e  purtroppo, da un po’ di tempo si tendono  a enfatizzare solo gli aspetti che nuociono a questa  immagine, e a far discendere giudizi e scelte in base a clichè negativi tacendo e mancando di riconoscere l’efficacia didattica e i tanti progetti che si sviluppano  come pure  la preparazione di  qualità che viene offerta e che è riconosciuta  anche nei livelli superiori del sistema di istruzione. Personalmente mi  impegnero’ nelle sedi opportune per cercare di non disperdere il molto di positivo che c’è in questa scuola". 

IL CASO FINISCE IN CONSIGLIO COMUNALE. Oggi in si è espresso in merito anche il consigliere SEL Mirco Pieralisi a Palazzo d'Accursio: "Abbiamo appreso del conflitto che una dirigente scolastica della città ha aperto, anche con l'annuncio di sanzioni disciplinari, con il proprio corpo docente reo di organizzare il tempo educativo scolastico secondo criteri non dettati da un cartellino marcatempo ma opportunamente gestiti in funzione dell'apprendimento e del benessere delle alunne e delle alunne. Il tempo dello studio, della ricerca e del gioco sono inscindibili in un percorso scolastico e certamente non riconducibili a scansioni orarie e disciplinari rigide".

"Ma forse il problema non è quanto e come giocano i bambini ma chi si prende gioco della scuola e dei suoi insegnanti - prosegue Pieralisi dai banchi del Consiglio Comunale -  dai banchi del Governo ai dirigenti scolastici che giocano a fare i manager per poi scoprirsi cronometristi...Spero che la questione si risolva positivamente e che tornino serenità e collaborazione anche da parte della dirigenza scolastica".

"Spero anche che tutti imparino la lezione che ci stanno dando le maestre e i maestri della scuola Longhena che parlano in pubblico e non si limitano solo a lamentarsi tra loro. E in questo modo danno voce a tanti altri insegnanti che fanno altrettanto bene il loro lavoro. La dignità, come la libertà di insegnamento, non ha prezzo. E non a caso, attorno alle insegnanti ed agli insegnanti della scuola Longhena, si sono strette in primo luogo le famiglie delle loro alunne e dei loro alunni. Diciamo no alla scuola che divide, sì alla collaborazione, alla ricerca, alla tutela in primo luogo dei bambini e delle bambine, ovunque, dalle aule grige e cadenti allo splendido parco sui colli". 

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