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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Taglio alberi lungo il Reno, protesta degli animalisti: "Ultimi boschi spontanei in pianura, biodiversità uccisa"

I pesanti tagli delle fasce boscose a lato dei corsi d'acqua per la sicurezza idraulica non piacciono alle associazioni. Presidio sotto la Regione venerdì 15 ottobre

"La manutenzione dei corsi d’acqua dovrebbe essere condotta con un prelievo realmente selettivo" e non con metodi "anacronistici" di taglio a zero delle sponde di fiumi, che incrementano il "business della legna da ardere che finiscono per arrecare danni alla qualità dell'aria".

Nuovo round tra il fronte ambientalista e la Regione, per il controverso piano di sicurezza idraulica che permette ai privati di disboscare la flora spontanea dentro l'alveo dei corsi d'acqua.

Ad animare la protesta questa volta è il piano da 15 ettari che le associazioni dicono "concesso nei comuni di Cento, Sant'Agostino, Poggio Renatico, Pieve di Cento e Galliera". Per questo le associazioni ambientaliste hanno indetto un presidio di protesta sotto le finestre della Regione, a Bologna, per venerdì 15 ottobre a partire dalle 11.

Con questo piano, secondo i sottoscrittori della protesta, si rischia di "squilibrare un ecosistema che viene profondamente sfruttato- insistono gli ambientalisti- ricavandone una notevole quantità di biomassa (3.500 tonnellate nella fattispecie), radendo al suolo la totalità degli alberi e della vegetazione dentro e talora anche fuori dall'alveo, a motivo del rischio idraulico che si paventa". Infatti, spiegano le associazioni, "si imputa l'ostruzione del corso d'acqua non tanto a una mancata rimozione di alberi morti e materiale flottante, ma anche agli alberi sani presenti che hanno invece la funzione di prevenzione dell'erosione spondale".

Insomma, "I boschi ripariali sono tra gli ultimi boschi rimasti in Pianura Padana, la grande pianura più inquinata d'Europa. In piena crisi climatica si vuole ancora andare avanti così. È una vera follia, che non possiamo permettere", si legge in un documento firmato da Wwf, Lipu, Comitato per la tutela degli alberi di Bologna, Isde-Medici per l'ambiente, Codacons, Lav e Animal Liberation.

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