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Cronaca Centro Storico / Via Cartoleria

Cala il sipario sul Duse: il Ministero lo snobba, Ferrarini ricorre a Ronchi

Rifiutata la trasformazione del Duse in Teatro Stabile, che ne avrebbe garantito la sopravvivenza, Ferrarini attacca: "La domanda non sarà stata neppure letta" e si appella al neo assessore alla cultura

Potrebbe calare il sipario sullo storico Teatro Duse di via Cartoleria, in mano, in gestione provvisoria da cinque mesi, all'istrionico Guido Ferrarini e al suo Teatro Aperto. Quel palcoscenico calcato da alcuni dei più grandi attori italiani, non ha certezze per la prossima stagione, schiacciato dal peso di grossi problemi economici: la perdita registrata per gli scorsi 5 mesi ammonta a 100.000 euro. Ferrarini, durante la presentazione del bilancio avvenuta ieri in teatro, ha reso noto: "In questi mesi abbiamo messo in cartellone 26 spettacoli e abbiamo assunto i 10 dipendenti ex Eti come d'accordo con il ministero, ma che ora sono a spasso. Sono finiti i soldi".

A dare l'affondo finale il mancato intervento del Ministero, proprio quando sembrava raggiunto un accordo. Ferrarini e Stefano Degli Esposti (in rappresentanza della proprietà) hanno comunicato infatti che il Ministero non ha accettato la richiesta di Teatro Aperto, presentata dall'ex commissario Cancellieri, per la trasformazione del Duse in Teatro Stabile privato di interesse pubblico.

Ferrarini attaca: "il segretario generale del Ministero Salvatore Nastasi si impegnò il 12 gennaio" proprio in questa direzione. Amareggiato, esprime "la sensazione che a Roma la domanda non sia stata neppure letta. Vari dirigenti hanno detto che il direttore generale non si è mai impegnato a nominarci Teatro Stabile Privato e che l'impegno di uno stanziamento di 400.000 euro riguardava una precedente trattativa e per la sola dismissione del teatro", da parte dell'Eti, l'ente che lo gestiva prima di essere soppresso dal Governo tra i tanti tagli alla cultura.

Oggi è previsto l'incontro tra Ferrarini, la proprietà del Duse e il nuovo assessore alla cultura del Comune di Bologna, Alberto Ronchi, sperando in un impegno nei confronti del Ministero, assieme all'assessore regionale alla cultura, Massimo Mezzetti, per la ripresa di una trattativa per il salvataggio del Duse.

L'appello è rivolto anche ad altre istituzioni locali e ai privati, come ha chiesto Degli Espositi: "Chiedo un aiuto concreto agli uomini politici della citta' che per serieta' e fiducia possono fare quello che serve".

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