I Modena City Ramblers alla Festa nazionale dell’Unità
La Festa nazionale dell’Unità a Bologna si apre martedì 21 aprile con il combat folk dei Modena City Ramblers.
Sulla scena dal lontano 1991, la band emiliana è diventata negli anni una bandiera del folk rock impegnato e i cambi di formazione non hanno mai scalfito la voglia del gruppo di far divertire e al tempo stesso di far riflettere, con testi sempre attenti al sociale e a quanto accade nel mondo. Alla Festa in Montagnola i Modena City Ramblers porteranno una data speciale del loro nuovo tour “Sentieri clandestini”. Accanto ai brani dell’ultimo album “Tracce clandestine”, uscito il mese scorso, e ad alcuni loro “cavalli di battaglia”, ascolteremo infatti una selezione di brani scelti pensando alle imminenti celebrazioni per la Liberazione, una festività che, insieme al 1° maggio, il gruppo ha sempre onorato portando nelle piazze canti di lotta, di uguaglianza e di libertà.
I Modena City Ramblers nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese. Nel 1993 incidono il loro primo demotape, oggi introvabile: combat folk. Nel corso degli anni i MCR hanno elaborato la loro personale patchanka, diventando in breve tempo un modello per tutti gli artisti italiani che si sono avvicinati al genere. Dopo più di 20 anni di attività e 14 dischi alle spalle, i Modena City Ramblers sono tornati quest’anno con il nuovo album “Tracce Clandestine”. Pubblicato per ModenaCityRecords, la loro etichetta, l’album è stato dato alle stampe il 24 marzo scorso e contiene molti brani che la band ha proposto dal vivo durante anni di concerti ma che non sono mai stati incisi su disco, salvo rare eccezioni. Canzoni spesso di altri autori ma che rientrano a pieno nel registro culturale e musicale dei MCR. La band per l’occasione ha invitato in studio molti artisti per collaborare alle registrazioni. Artisti italiani e stranieri, in alcuni casi legati ai Ramblers da rapporti di stima ed amicizia, in altri veri punti di riferimento nella crescita musicale della band, e oggi invitati al proprio fianco in sala di registrazione. Da Eugenio Finardi a Stephane Mellino delle Negresses V., da Uri Giné dei Bongo Botrako a Terry Woods dei Pogues, da Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, agli spagnoli La Pegatina e ai Dubioza Kolectiv.