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Erika Bertossi

Collaboratrice cronaca ed eventi

Centro Storico

Volti, luoghi e quel filo magico. Perchè non dobbiamo perderci la nuova mostra del Santo Stefano | FOTO

La mostra del Quartiere Santo Stefano rappresenta una tappa di un lavoro più ampio volto alla promozione di progetti mirati al benessere della popolazione anziana, sviluppato dal servizio sociale insieme con le organizzazioni del territorio

"Era d'estate" come cantava Sergio Endrigo negli anni Sessanta. E la mostra allestita nella sala Elisabetta Possati del Quartiere Santo Stefano rievoca proprio le esperienze estive messe in campo dal servizio sociale che hanno coinvolto moltissimi anziani, gli stessi che adesso e per altri dieci giorni (questo il tempo che abbiamo per vedere l'esposizione inaugurata il 12 dicembre 2024) si possono rivedere (con stupore e addirittura meraviglia) negli scatti dell'assistente sociale Valentina Bassi. Niente pose, solo autenticità.

Ma cosa si vede? Più che altro da dove si parte? Si parte dalle relazioni, dai pranzetti al fresco in collina, dalle storie di ognuno di loro, che parla di sé e del proprio lavoro, che ricostruisce la sua identità, così come ha fatto Cesare rimettendo insieme i pezzi della sua famiglia e  ricostruendo il suo albero genealogico (eccolo qui sotto dentro e fuori dalla sua immagine). 

La persona è Bologna  (6)

Di cosa stiamo parlando? Della mostra intitolata "La Persona è  Bologna. I volti e i luoghi di ieri e di oggi" (aperta dal 12 al 22 dicembre 2023 a ingresso gratuito), ideata dal Servizio sociale di comunità, fragilità e non autosufficienza, che trae spunto dal desiderio degli anziani del quartiere di raccontarsi e condividere le proprie esperienze e talenti.  Attraverso immagini, fotografie di volti e luoghi del quartiere (ma anche oggetti), si recuperano storie, spazi fisici e della mente raccontando il valore delle relazioni con le persone. La mostra rappresenta una tappa di un lavoro più ampio di promozione di progetti mirati al benessere della popolazione anziana, sviluppato dal Servizio sociale insieme con le organizzazioni del territorio.

"La Persona è  Bologna. I volti e i luoghi di ieri e di oggi"

"Ma sono io? Sono così bella? Mi ricordo quel momento!": frasi come questa si origliano facilmente intorno alle opere appese ai muri della sala e riguardandosi, ai protagonisti, sembra proprio strano rivedersi così, immortalati in momenti inaspettati che adesso sono molto di più che bei ricordi della scorsa estate. 

Perché questa mostra è da vedere? Perché è un bellissimo filo che unisce tutti, che racconta la storia di luoghi (il Conservatorio delle Putte del Baraccano, che nel 1528 accoglieva fanciulle orfane) e di persone che sono qui a ripetercele. E a noi non resta che ascoltarle guardandoli negli occhi, dentro gli scatti e fuori dalle fotografie. 

"La Persona è Bologna. I volti e i luoghi di ieri e di oggi" è promossa dal Quartiere e realizzata in collaborazione con le organizzazioni del terzo settore Aics, Opera di Padre Marella, Golem's Lab, Ca’Shin - Cooperativa le Ali e le aziende Acmesign, ed Eter. 

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