"Terra di Tutti Film Festival 2023"
Dal 5 all'8 ottobre torna a Bologna e online il "Terra di Tutti Film Festival".
Un appuntamento giunto alla sua diciassettesima edizione e che offre un programma fitto di proiezioni, talk ed eventi off in giro per la città e online per portare le voci dal mondo invisibile.
Promossa dalle organizzazioni WeWorld – organizzazione italiana indipendente impegnata da oltre 50 anni con progetti di cooperazione allo sviluppo e di aiuto umanitario, attiva in 27 Paesi, compresa l’Italia - e COSPE - al lavoro in 25 paesi per assicurare lo sviluppo equo e sostenibile, il rispetto dei diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli - la rassegna ha l’obiettivo di dare visibilità alla realtà di quei Paesi, popoli e lotte sociali che sono
«invisibili » nei mezzi di comunicazione di massa.
Dopo un’anteprima il 28 settembre al Vag 61, le proiezioni si terranno al cinema Lumière di Bologna dal 5 all’ 8 ottobre ma il festival potrà essere vissuto anche online e in tutta Italia grazie anche agli appuntamenti in streaming su MyMovies. Per raccontare le diverse aree del mondo quest’anno sono state oltre 500 candidature al bando di concorso, provenienti da 66 paesi diversi, di cui 18 europei, a riprova di un festival ambito a livello internazionale. Le opere che si aggiudicheranno i 4 premi in palio sono provenienti soprattutto da Italia, Spagna, Iran, Francia e Germania e in queste ore stanno passando la selezione del curatore della programmazione cinematografica Jonathan Ferramola, che porterà in concorso circa 20 titoli tra lunghi e cortometraggi di documentari e fiction sociali.
Tra i temi ricorrenti quelli che riguardano la crisi climatica e i diritti umani con focus territoriali su Palestina, Ucraina, Iran, Yemen, Amazzonia, con analisi politiche ed ambientali. In crescita, rispetto agli altri anni, anche i documentari che affrontano il tema delle discriminazioni verso le comunità lgbtqiap+.
Tra i titoli in concorso in questa edizione Dream’s Gate, il documentario di Negin Ahmadi che per comprendere meglio la sua identità di donna emarginata in Iran, intraprende una complicata avventura per incontrare le donne combattenti curde nella zona di guerra della Siria settentrionale; Yakub di Anna De Manincor che arriva sullo schermo per la prima volta a Bologna per raccontare tre anni di percorso verso l’indipendenza e l’età adulta di un adolescente nigeriano arrivato a 17 anni proprio a Bologna; La Terra mi tiene di Sara Manisera, anche questo per la prima volta in città, il documentario che, attraverso un chicco
di grano, si interroga su che terra lasciare alle nuove generazioni.
Non solo cinema ma anche tanti eventi fuori sala tra cui talk, libri, mostre e performance artistiche. Tra i protagonisti già confermati Michele Lapini, Sara Manisera, Stefano Liberti, Anna De Manincor e Alessandro Cinque. Anche quest’anno, dunque, il Terra di Tutti Film Festival vuole offrire visioni del sud senza retoriche o censure, ma con l’idea che solo uno sguardo lucido, reattivo e mai rassegnato delle realtà che ci circondano possa portare a cambiare il presente ed inventare nuovi futuri. Anche attraverso il cinema.