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Denaro per chi va al lavoro in bici e incentivi, il piano mobilità della Regione per la fase due

Rimborsi chilometrici per lavoratori, bouns per le pieghevoli per gli abbonati al treno, fondi per ciclabili temporanee e rastrelliere. Corsini: "Renderemo sempre più vantaggioso muoversi con le due ruote"

Rimborsi chilometrici per i dipendenti che vanno al lavoro in bici, incentivi all'acquisto nei piccoli comuni, nuove ciclabili e rastrelliere. Sono i principali punti che la Regione ha finanziato, con 3,3 milioni di euro complessivi, per incentivare la mobilità a due ruote, nella fase due dell'epidemia da coronavirus. L'uso dell'auto, previsto in aumento consistente per via del rischio affollamento e dei timori di contagio sui mezzi pubblici (che comunque vengono sanificati periodicamente) vuole così essere disincentivato, con incentivi e agevolazioni per chi sceglie lo spostamento in bicicletta.

In provincia di Bologna le misure riguardano i comuni di Bologna, Casalecchio, Imola, San Lazzaro di Savena, seguiti dai municipi con meno di 30mila abitanti di Argelato, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Ozzano, Pianoro, Sasso Marconi, Zola Predosa.

Il piano 'green' nell'era post-covid: le misure

  • Stanziati 1,5 milioni di euro, per dare ai comuni aderenti al Pair - piano aria integrato regionale, incentivi chilometrici per gli spostamenti, riduzioni del costo del bike sharing e del deposito nelle velostazioni dedicate agli scambi intermodali, per i dipendenti delle aziende.
  • Un'altra linea di investimento, con una dotazione di 1,5 milioni di euro, finanzia interventi strutturali. Corsie riservate di nuova generazione previste nel decreto ministeriale, opere per moderare la velocità e per facilitare la circolazione delle due ruote, rastrelliere per l’ancoraggio sicuro delle biciclette.
  • Inoltre, e solo per i comuni con popolazione inferiore ai 50mila abitanti che non fanno parte dell’area metropolitana di Bologna (per i quali ci sarà il contributo statale), incentivi per l’acquisto di biciclette, segway, monopattini elettrici, che copriranno fino al 60% del costo del mezzo.
  • Infine, la terza linea d’azione, con 300mila euro, è destinata agli abbonati ferroviari per l’acquisto di bici pieghevoli utilizzate per gli spostamenti iniziali e finali da e per il posto auto o bus (si ricorda che in tale caso non si paga il biglietto a bordo come previsto per una bici tradizionale, quindi un incentivo per i pendolari).

“Eravamo pronti con il provvedimento da un paio di settimane, ma abbiamo voluto attendere il ‘bonus bici’ inserito nel Decreto Rilancio dalla ministra De Micheli- afferma l’assessore regionale a Mobilità e Infrastrutture, Andrea Corsini-, per promuovere una misura complementare e permettere a un numero maggiore di cittadini di poter ricevere un contributo per l’acquisto di biciclette e altri veicoli elettrici, premiando i Comuni firmatari del Piano aria regionale.

Inoltre, con gli interventi strutturali che andiamo a finanziare, renderemo sempre più vantaggioso muoversi con le due ruote. Un provvedimento che si aggiunge ai circa 60 già attivi in Emilia-Romagna per lo sviluppo della mobilità ciclabile e agli oltre 250 km di piste ciclabili, finanziati con circa 35 milioni di euro. Vogliamo così spingere, sempre più e dove possibile, i cittadini ad utilizzare mezzi ecologici alternativi all’auto privata per gli spostamenti casa-lavoro con l’obiettivo di incidere in modo significativo alla decongestione del traffico nelle nostre città”.

Rimborsi per il tragitto casa-lavoro

“Il progetto ‘Bike to work’ messo in campo dalla Regione premia i 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale e apre da subito nuovi investimenti e incentivi per promuovere l’uso della bicicletta- spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo- con indubbi benefici per la qualità dell’aria dei nostri centri urbani. È una iniziativa che sosteniamo con risorse regionali perché riteniamo che spostare il più possibile la mobilità privata su mezzi sostenibili ed ecologici possa contribuire a migliorare in modo significativo la vita nelle città.  Una scelta che riteniamo ancora più necessaria in questa fase di emergenza per dare risposte di qualità alle necessità di spostamento delle persone garantendo allo stesso tempo la sicurezza e la salute. Mobilità, ambiente e sostenibilità devono diventare sinonimi dell’approccio che la Regione metterà in campo in questo mandato”.

Più bici, meno auto: i dettagli delle misure

Gli investimenti dei Comuni – che dovranno sottoscrivere un protocollo con la Regione - sono finanziati nella misura massima del 70% rispetto ai costi di realizzazione di percorsi ciclabili, interventi di moderazione del traffico come l’attivazione di corsie riservate bus e piste ciclabili, bike lane ad uso promiscuo, rastrelliere portabiciclette e attrezzature per la sosta per scongiurare i furti. Possono essere finanziate spese sostenute a partire dal 20 maggio 2020.

Per i dipendenti delle aziende, a  seguito di accordi con i mobility manager, verranno attivati incentivi chilometrici pari a 20 centesimi a km, fino ad un massimo di 50 euro al mese a persona: incentivi per ridurre i costi del bike sharing da utilizzare prioritariamente per gli spostamenti casa-lavoro, oltre a incentivi mirati a ridurre il costo del deposito delle biciclette presso le velostazioni o altri depositi finalizzati all’interscambio modale che siano convenzionati con il Comune.

Infine, sono previste risorse regionali, erogate attraverso Fer, rivolte agli abbonati ferroviari per l’acquisto di bici pieghevoli da utilizzare per gli spostamenti iniziali e finali.  A questo scopo sarà riconosciuto un contributo fino a 300 euro pari al 50% del costo di acquisto di una bicicletta pieghevole per i cittadini residenti nei comuni dell’Emilia-Romagna che non possono beneficiare di altri contributi statale o regionale. /Eli.Co.

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