Donne con Burqa e Niqab, Marchetti Lega Nord: 'La Municipale raccolga le generalità'

“Mettere un freno all’uso, spesso imposto alle donne, di Burqa o Niqab”. Lo chiede Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega Nord in Emilia Romagna con un’interpellanza che sta per depositare in Consiglio.

“Alla Giunta – spiega Marchetti – chiedo di esprimersi in merito agli effetti negativi del velo integrale e, soprattutto, quali sono le iniziative intraprese fino ad ora per contrastare i casi di donne che vivono in condizione d’isolamento sociale”.

Nel documento che Marchetti ha predisposto si  chiede inoltre alla Giunta di “adoperarsi affinché la Polizia Municipale raccolga le generalità delle donne che, per qualsiasi ragione, occultano il proprio volto per segnalare agli organi competenti le loro generalità al fine di avviare eventuali percorsi atti a superare queste situazioni”.

“Se davvero si vuole arrivare a una vera integrazione – sottolinea Marchetti -, bisogna promuovere iniziative di educazione e sensibilizzazione a livello locale e in ambito scolastico sul tema della parità di genere con particolare attenzione al contrasto di usanze e tradizioni potenzialmente lesive per i processi d’integrazione socio-economica, inclusione sociale e di emancipazione femminile. Troppo spesso – continua - si ignora infatti, che questi fenomeni, sono proprio i primi segnali che l’estremismo islamico sta facendo breccia anche nella nostra terra, con il beneplacito di Istituzioni e comunità religiose islamiche che cercano di spacciarsi come moderati, ma che in realtà non hanno mai condannato queste situazioni”.

“Indossare il velo islamico integrale – attacca Marchetti - oltre a contrastare con i valori culturali occidentali è spesso oggetto di imposizione da parte dei componenti maschi del nucleo familiare e comunque, anche quando indossare il velo integrale rappresenta una scelta libera, è di evidente ostacolo alla maggior parte delle interazioni sociali al di fuori del ristretto nucleo familiare e preclude ogni percorso d’integrazione economica, inclusione sociale e di emancipazione femminile”.

“Per questo – conclude Marchetti – anche alla luce dello strumento di programmazione triennale delle attività regionali finalizzate all’integrazione dei cittadini stranieri che parla proprio delle potenziali difficoltà che le donne straniere possono incontrare nel processo di inclusione, sono convinto sia il momento di agire. Altrimenti, anche in questo caso, vorrà dire che da Bonaccini e dalla sua giunta arrivano solo parole e inutili ululati alla luna”.