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Costi della politica: Bologna più cara di Milano e Roma

Ventimila persone vivono di politica in città e, ogni anno, pesano sulle tasche dei cittadini per più di 130 milioni di euro, ovvero 209 euro pro capite. Tra i comuni, il più caro Imola seguito da Casalecchio di Reno

Un esercito di persone vive di politica nella provincia di Bologna: sono ben 18.176 (il 4.2% del totale degli occupati nel nostro territorio) coloro che, in modo diretto o indiretto, alimentano i costi della politica locale. Presidenti, sindaci, assessori, consiglieri in istituzioni, cda o fondazioni, consulenti e collaboratori che, ogni anno, pesano sulle tasche dei cittadini per più di 130 milioni di euro (0,6% del Pil provinciale). Ovvero 209 euro pro capite, avendo come base di calcolo i 631mila contribuenti residenti.
A scattare la fotografia di quante risorse ingoi la macchina della politica bolognese è il Centro Studi della Uil che ha scandagliato i rendiconti di spesa di Palazzo Malvezzi e dei 60 Comuni del nostro territorio (Imola inclusa).

A CONFRONTO CON ALTRE CITTA' - Prendendo ad esempio le spese del Comune di Bologna, si rileva che nel 2009, ha fatto uscire dalle sue casse ben 27,4 milioni di euro per organi istituzionali e consulenze. Nel complesso, il motore che fa funzionare il Palazzo macina il 5,5% della spesa corrente.
Per comprendere meglio le dinamiche di spesa, la Uil ha allargato l’orizzonte, operando una serie di raffronti con altre città metropolitane. E Bologna risulta meno virtuosa rispetto a Milano dove queste voci incidono per il 2,2% della spesa corrente; a Palermo per il 2,5%; a Genova per il 3%; a Roma per il 3,1% e a Firenze per il 3,4%. Comuni ben al di sotto della media bolognese.

LE TACHE DEI BOLOGNESI - Inevitabile che questo abbia ricadute sui portafogli dei bolognesi. Per alimentare Palazzo d’Accursio, ciascun contribuente versa 112 euro. Quasi il doppio di quanto accade a Milano (50 euro pro capite); Cifra comunque alta se si pensa ai 76 euro di Firenze e gli 83 euro di Roma.
Più o meno lo stesso andamento lo si rileva se si considera il costo pro capite per cittadino. Chi ha la residenza sotto le Due Torri, quindi dai bebè agli anziani, paga 73 euro per Giunta, Consiglio e consulenze. Ben più che a Palermo (30 euro per residente), Milano (31 euro),  Genova (32 euro),  Firenze (46 euro),  Roma (45 euro), Bari (59 euro) e Torino (63 euro ).

COSTI DEI COMUNI - Alcune curiosità. Sfogliando i rendiconti dei restanti Comuni della Provincia, in valori assoluti, il costo maggiore si registra a Imola dove nel 2009 si sono spesi più di 3,3 milioni di euro (-0,9% rispetto al 2008). Seguono Casalecchio di Reno con oltre 1,7 milioni di euro (-9,4%); Granarolo dell’Emilia con oltre 981 mila euro (-0,4%). All’opposto, San Giovanni in Persiceto con oltre 959 mila euro (+ 33,3%); Vergato con oltre 809 mila euro (+ 261,2%).

Per il costo pro capite, la palma di Comune più caro va a Vergato: 103 euro per residente. A poca distanza si piazza Granarolo nell’Emilia con 95 euro; San Giorgio di Piano con 72 euro; San Pietro in Casale con 63 euro e Pieve di Cento con 54 euro.   
Il meno caro, invece, è Porretta Terme con 12 euro per residente, tallonata da Gaggio Montano con 13 euro. Bentivoglio, Borgo Tossignano e San Benedetto Val di Sambro con 16 euro per residente.
 

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