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Salvini in Piazzola, contestazioni e selfie: "Vinciamo noi", "In Emilia non accadrà mai" | VIDEO

Il segretario della Lega ancora in città per l'ultimo giorno di campagna elettorale

Selfie, strette di mano e inviti a pranzo. Ma anche tante, singole, contestazioni per il leader della Lega, Matteo Salvini, in visita al mercato della piazzola in piazza VIII agosto. In tanti disapprovano il blitz di qualche sera fa al Pilastro, quando ha chiesto al citofono di una famiglia "Spacciate qui?". Stasera proprio lì ci sarà una fiaccolata e un presidio dei cittadini del quartiere che da anni, insieme alle associazioni, lavorano per contrastare la criminalità.

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"Gli ho stetto la mano per dirgli che ha già rubato 49 milioni di euro agli italiani – dice una signora tra i banchi del mercato – si vergogni, questo ho detto a Salvini e gli ho stretto anche la mano". Un altro signore, tunisino, commenta e protesta sulla citofonata al Pilastro: "Ci sono i poliziotti che fanno queste cose, il signore lavora in Bartolini e lui (Salvini ndr) va a bussare per spaventare le persone? Non va bene".

"Fascisti", gli grida un anziano, mentre una signora davanti alla Montagnola urla con il pugno chiuso e risponde ad alcuni sostenitori del Carroccio: "Passo da qui e sento che l'Emilia-Romagna fa schifo, e dico di no, da cittadina, non succederà mai (Che la Lega vinca ndr) perché la regione è diventata la migliore d'Italia proprio sotto il governo Bonaccini". 

Tra i fan, tra un selfie e un altro, c'è chi lo invita a pranzo e lo ringrazia per il lavoro: "Grazie Matteo, pensa agli italiani". Un altro gli regala un'icona religiosa e, abbracciandolo, gli dice: "Grande amico di Putin".

Bolkestein

Nel tour mattutino tra i banchi del mercato della Piazzola a Bologna, Matteo Salvini promette, in caso di vittoria, un intervento sull'applicazione della direttiva Bolkestein. Lo fa puntando il dito contro la Regione Emilia-Romagna "la più aggressiva da questo punto di vista, la più stringente nel rispettare i vincoli europei", attacca.

"Qua c'è un problema nel problema. Noi abbiamo combattuto contro la direttiva Bolkestein, che è una direttiva europea che mette a rischio migliaia di posti di lavoro nelle spiagge e sui mercati", premette. Poi l'accusa nei confronti di viale Aldo Moro. "Qui ci sono 150 bancarelle a rischio, che significa 500 posti di lavoro a rischio e in un momento di crisi economica cercare di mettere per la strada 500 lavoratori su una piazza come Bologna non mi sembra una cosa intelligente. Siccome è una competenza della Regione, su questo la Regione potrà intervenire direttamente", assicura. 

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