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Elezioni Bologna 2021

Comunali, 10 proposte di Confesercenti. Lepore e Battistini sottoscrivono il patto

Confronto dei due principali candidati sindaco su turismo e commercio

Un patto per il commercio e il turismo di Bologna, per una ripresa totale post-pandemia. È quello proposto da Confesercenti ai due principali candidati a sindaco di Bologna, Matteo Lepore e Fabio Battistini, siglato nel pomeriggio durante un confronto sul tema. Il candidato del centrosinistra ha partecipato in videoconferenza: a causa di un raffreddore fino a domani ha disdetto gli impegni previsti. 

Commercio di vicinato, concessioni ( Mercato delle erbe), sconti sulla Tari. Questi i principali punti che entrambi hanno condiviso il decalogo proposto dai commercianti e si sono detti favorevoli a lavorare insieme per la realizzazione. Unica divergenza:  i dehors. Lepore vuole riparlane a fine pandemia mentre Confesercenti, d'accordo anche Battistini, chiede una proroga almeno fino al 2023.  

"Hanno permesso di dare un aiuto immediato alle attività, creando anche tranquillità e sicurezza per i clienti. I locali devono poter avere questa possibilità anche nei prossimi anni, fino al 2023. È vero che forse in alcuni casi si è esagerato con la quantità di tavolini, ma bisogna andare avanti. È importante sapere di poter andare avanti", scandisce Zucchini. Lepore, però, conferma quanto detto nei giorni scorsi. "Deve esserci una gestione condivisa dello spazio pubblico quando ci sarà il ritorno dei clienti dei pubblici esercizi all'interno dei locali. Fino ad allora i dehors saranno di aiuto, ma quando si tornerà alla normalità, la gestione dello spazio pubblico dovrà essere ridiscussa". 

Le dieci proposte, punto per punto

1. Investimenti sostenibili da PNRR e commercio di vicinato: nel contesto della riqualificazione urbana del territorio, occorre  investire parte delle risorse che arriveranno a favore delle piccole attività commerciali, per valorizzare la vita sociale ed economica  dei quartieri e delle periferie. 

2. Rinnovo concessioni e attività storiche del Comune di Bologna (ad esempio Mercato delle Erbe): occorre prevedere una deroga ai  bandi per consentire la ripresa delle attività dopo la pandemia, in linea ad esempio con il rinnovo della convenzione per il People  Mover. Per il mantenimento del tessuto commerciale caratteristico della città va valutata anche la possibilità di confermare il  Regolamento per il Commercio nelle aree di particolare valore culturale. 

3. La ripartenza delle attività dei nostri settori ha ancora bisogno del sostegno pubblico ai vari livelli: a livello comunale vanno  rinnovati gli sconti Tari (rifiuti) e suolo pubblico per gli anni 2022 e 2023, agevolato l’utilizzo dei dehors, vista la richiesta di turisti  e cittadini di consumare all’aperto in sicurezza e l’ordinanza di limitazione degli orari deve essere utilizzata solo in casi straordinari  e con un tempo limitato alla soluzione del problema, come prevede la normativa nazionale. 

4. Prima della pandemia si è valutato l’impatto economico dello sviluppo turistico di Bologna, con riflessi positivi anche per i pubblici  esercizi e il commercio: riteniamo sia una priorità investire in questa direzione utilizzando “I Portici Patrimonio Unesco” come  nuovo elemento per la promozione della città. Inoltre, visto il ruolo di Bologna come Città Creativa della Musica, vanno sostenute  le iniziative musicali per la rete dei locali che fanno musica dal vivo e valorizzate attraverso le De.Co. le eccellenze gastronomiche  della città. 

5. La presenza di attività di commercio e di pubblico esercizio sono un elemento determinante per la vivibilità e sicurezza della città:  vogliamo collaborare con il Comune e le Forze dell’Ordine per migliorare la situazione di criticità in alcune zone legate a spaccio  e microcriminalità. Proponiamo un Tavolo permanente per la sicurezza che coinvolga tutti i soggetti che vivono la città e in  particolare l’istituzione di una figura di riferimento come un “Sindaco della notte” o la figura del “Town Centre Manager”. 

6. La burocrazia è uno degli elementi che rende difficile la vita delle imprese. Chiediamo uno snellimento delle procedure che  riguardano le autorizzazioni comunali e un rapporto di collaborazione fra imprese e pubblica amministrazione, valorizzando  l’istituto della diffida amministrativa e del ravvedimento oneroso in alternativa alla logica punitiva delle sanzioni. 

7. Abbiamo segnalazioni dagli associati del centro storico di una situazione non soddisfacente in materia di decoro e pulizia. Occorre  rivedere la raccolta rifiuti “porta a porta” che ha creato problemi alle attività, e progettare una manutenzione particolare per i  muri e portici, con l’obiettivo di migliorare la vivibilità della città e la sua immagine turistica. 

8. Le attività commerciali e turistiche vivono del passaggio delle persone che devono essere facilitate nella possibilità di fruire di  questi servizi, con possibilità di accesso, parcheggi e un servizio di trasporti pubblico efficiente, in centro come nelle periferie.  Durante i lavori per la realizzazione di opere pubbliche per la mobilità, vanno previsti contributi compensativi per le attività.  Crediamo che nel centro storico sia opportuno puntare su tante piccole pedonalizzazioni di vie e piazze (vedi come esempio via  delle Moline), con fasce orarie per le consegne in linea con i bisogni delle attività. 

9. Il commercio ambulante rappresenta una offerta da valorizzare soprattutto in questa fase in cui i consumatori gradiscono fare  acquisti negli spazi all’aria aperta. In questa direzione i vari mercati della città devono trovare opportunità di qualificazione e in  particolare occorre una verifica sulla riorganizzazione del mercato della Piazzola, per superare le problematiche emerse, anche  attraverso la introduzione del settore alimentare, che funge da traino ormai in tutti i mercati dei comuni limitrofi. 

10. Il Sindaco di Bologna è anche Sindaco della città metropolitana e sarebbe opportuno uniformare su scala vasta le politiche per il  commercio e quelle sulla promozione turistica, valorizzando le peculiarità del nostro territorio montano e della pianura e la qualità  della nostra produzione enogastronomica. Inoltre, nei Comuni dell’Area Metropolitana, si potrebbero uniformare i regolamenti,  anche quelli per le iniziative di promozione del territorio, semplificando in particolare quelle riguardanti le singole attività. Infine  sarebbe importante riattivare la concertazione tra Istituzioni e Associazioni di categoria sulle principali problematiche del settore. 

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