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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Dimissioni di Draghi, Lepore: "Una sconfitta politica, ma Bologna ha le spalle forti"

Il commento del primo cittadino di Bologna: "I partiti che hanno deciso di mollare si sono assunti una responsabilità pesantissima, che ora toccherà a noi Sindaci affrontare insieme alle nostre comunità"

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore interviene sui social con un commento che arriva dopo le dimissioni del presidente del consiglio Mario Draghi: "Con le dimissioni di Draghi finisce il governo di unità nazionale. Un Premier che ha servito le istituzioni con onore e competenza riconosciuta. Tutto ciò avviene in un momento grave per il nostro Paese.  Una guerra ai confini dell'Europa, una crisi energetica pazzesca, l'inflazione che galoppa e la crisi sociale che incombe sulle famiglie. I partiti che hanno deciso di mollare si sono assunti una responsabilità pesantissima, che ora toccherà a noi Sindaci affrontare insieme alle nostre comunità. Si scioglieranno le Camere e si andrà al voto senza dare risposte essenziali per la vita delle persone, lasciandoci per mesi letteralmente nelle pesche".  

"Come città di Bologna abbiamo le spalle forti e fieno in cascina per quest'anno - contunua Lepore - ma penso ai tanti colleghi e colleghe sindache che non potranno chiudere i bilanci, che dovranno scegliere tra tenere accesi i lampioni e finanziare il sostegno alla disabilità o agli anziani. Senza contare i cantieri che già saltano, uno a uno come birilli, a causa dell'aumento dei costi delle materie prime e l'assenza di manodopera. Miliardi di fondi europei da mettere a terra che subiranno ritardi".

Il ruolo del Partito Demcratico 

"Caro Partito Democratico, adesso tocca a te, fai il Partito Democratico. Basta governi di unità nazionale con le destre e i populisti.
E' arrivato il momento di dare il meglio di noi senza mediazioni e con il massimo dell'unità. Lo dico con la convinzione che fosse giusto battersi fino in fondo per sostenere questo Governo, ma ora si apre una pagina nuova: il voto degli italiani e delle italiane, la loro fiducia, come è giusto che sia. Bisogna cambiare spartito, discutiamo come, per arrivare al 30% ed essere competitivo il PD si deve dotare di un'agenda a trazione popolare e sociale. La metà degli elettori si sta astenendo". 

"Questione vitale darsi un'agenda progressista"

"Al Sud si è aperta da tempo una nuova questione sociale senza rappresentanza politica. Al Nord i mondi produttivi sanno che non possono essere le destre populiste a governare con capacità e credibilità. Dunque ora, prima ancora di dire con chi andare, diciamo al paese dove andiamo noi, che è meglio. Coinvolgiamo le persone e rappresentiamole, facciamo il nostro dovere: quello di stare accanto a chi rimane indietro, a chi lavora, a chi si impegna per il Paese. Bisogna farsene una ragione, questo passaggio su Draghi è una sconfitta politica. Dura, causata da irresponsabili, ma una sconfitta ed è riconoscendo le sconfitte che si può ripartire con verità e rispetto per gli italiani. Darsi un'agenda progressista come PD senza farsi tirare per la giacca adesso è una questione vitale. Bologna c'è e ci sarà sempre per l'Italia, facendo la sua parte con determinazione, orgoglio dei propri valori e umiltà".                                                             

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