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Politica

Matteo Renzi a Bologna: "Telenovela finita, pensiamo agli italiani"

Giustizia, lavoro e Gaza i temi toccati dall'ex premier. E su Bonaccini ironizza: "A lui niente consigli, non mi ascolta"

Matteo Renzi nella città delle Due Torri. Con le amministrative dietro l’angolo, il leader di Italia Viva ha incontrato i suoi sostenitori per dargli il coraggio di “volare alto”. L’Emilia Romagna con il suo nuovo gruppo al consiglio regionale è pronta a scendere in campo nei Comuni di tutta la provincia bolognese per rappresentare coloro che non si rispecchiano nell’estrema destra e nella sinistra radicale ma che credono nell’Europa, nel lavoro, nella libertà e nel garantismo. L’ex premier sul palco dell’Hotel Sydney ha parlato di Jobs Act, Palestina, energia nucleare e giustizia davanti ad una platea di 400 persone. Ora che l’esperienza del Terzo Polo si è ufficialmente conclusa, la “telenovela”, dice Renzi che “ci dispiace ma ora basta, pensiamo agli italiani”.

Bonaccini ter? "Nessun consiglio"

"I suggerimenti a Bonaccini non glieli do, anche perché non li prende". Su un ipotetico terzo mandato dell'attuale governatore dell'Emilia-Romagna, risponde sul filo dell'ironia. "Se mi avesse ascoltato le cose sarebbero andate diversamente anche per il Pd". Renzi ricorda infatti di aver chiesto a Bonaccini di succedergli alla guida del Pd. "Ho suggerito a Stefano Bonaccini di correre a segretario nazionale del Pd dopo di me e non mi ha ascoltato. Poi gli ho suggerito di correre dopo Martina e non mi ha ascoltato. Poi gli ho suggerito di correre dopo Zingaretti e non mi ha ascoltato. Da quel momento ho smesso di dare suggerimenti a Stefano, a cui voglio molto bene". Il suggerimento è stato raccolto dal governatore solo successivamente, ma poi è stato sconfitto da Elly Schlein.

La situazione tra Israele e Palestina

Renzi racconta di quando andò a Tel Aviv “all’assemblea legislativa dove dissi che l’Israele aveva il diritto e il dovere di esistere ma che anche i palestinesi meritassero uno Stato liberoIn questo scenario così devastante - continua - vedo una luce di speranza”. Renzi spera che i Paesi arabi moderati si uniscano per aiutare i palestinesi a formare uno stato proprio e vorrebbe che i “2.5 miliardi” provenienti dall’Arabia Saudita che ogni anno “finiscono nelle tasche di Hamas” vengano invece usati per portare i bambini di Gaza e della Cisgiordania a scuola. “Il mio sogno è che con la distruzione di Hamas la striscia di Gaza e la Cisgiordania, spero con più territori di quelli di oggi, perché l’Israele glieli deve, vengano aiutati dagli stati arabi moderati a formare uno vero e proprio Stato palestinese e che l’Arabia Saudita inizi ad avere rapporti diplomatici con Israele” ha aggiunto.

Jobs Act

Il politico apre il discorso: “non c’è una questione sui cui ci stanno dando torto nel merito”. Sul lavoro per esempio, nel Jobs Act, “l’unica che si lamenta è Elly Schlein che non l’ha letto ma appena lo legge starà dalla nostra parte, perché abbiamo ridotto il precariato e dato più tutele e i diritti dei lavoratori” ha spiegato il leader.  “Dobbiamo riflettere però - continua Renzi - perché ci danno i meriti ma non ci danno consensi, siamo bravi a riempire le sale ma dovremo anche riempire le urne”.

Attacchi al governo

Nella seconda metà del suo intervento Renzi manda una serie di frecciatine al centrodestra partendo dal ministro delle Infrastrutture: “Salvini ha detto di essere a favore del nucleare, e per carità, anche io sostengo il nucleare di nuova generazione, ma Salvini fino a cinque anni fa era contrario ai termovalorizzatori, fra qualche anno lo vedremo fare il volontario per le Ong” ha scherzato. Dopo aver ironizzato che “con Tajani Forza Italia è diventato 'Forse' Italia”, il presidente di Italia Viva chiede al pubblico “sulla giustizia, il garantismo, vi sembra che questo governo lo abbia a cuore?”“No” è la parola che i presenti si bisbigliano tra loro. Renzi li corregge: “Sì, ma solo quando succede qualcosa a loro, e questo lo devo dire a Giorgia Meloni che spesso fa la vittima, che qualche anno fa quando si trattava di attaccare le famiglie degli altri lei era sempre in prima fila”, ha sottolineato il leader di Italia Viva, mostrando i video in cui l'oggi onorevole Giovanni Donzelli e la stessa segretaria di FdI accusavano i parenti del senatore di aver rubato finanziamenti dall’Unicef.

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