Pdl: Bignami e Lisei vogliono le primarie per aprire il partito. I dubbi di Bettamio, Vecchi, Facci e Carella
I volti giovani del Pdl bolognese fanno proposte concrete per aprirsi alla città: primarie e tessera di partito a un euro. I vertici frenano: meglio i congressi locali per i quali si avvia una nuova stagione
I pidiellini Galeazzo Bignami, consigliere regionale e vicecoordinatore cittadino e Marco Lisei, capogruppo in consiglio comunale, hanno lanciato da Piazza Nettuno l’idea delle primarie per eleggere candidati sindaci, in Regione e in Comune. "Ci dicono che il Pdl bolognese è un partito chiuso, ed è ora di aprirci alla città. Siamo stanchi delle liturgie che si consumano nelle sedi di partito e sentiamo la necessità di voltare pagina – continuano - abbiamo perciò chiesto un incontro a tutti gli interlocutori sociali di Bologna per chiedere loro cosa si aspettano dal Pdl". E la risposta non è rassicurante: "Ci dicono che siamo chiusi in noi stessi".
RINNOVARE. I risultati delle amministrative a Bologna, Milano e Napoli e l’esito del referendum cominciano a generare proposte per rinnovare il Pdl e a Bologna i due volti giovani del partito, Bignami e Lisei, spingono per una riforma dal basso dell'intera struttura partitica, lanciando l'idea della tessera a un euro, di primarie a ogni livello, della riforma della legge elettorale con reintroduzione delle preferenze.
IL SI DELLA MELONI. E se ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha trovato la proposta di apertura alle primarie interessante: “Sostengo tutto quello che si può fare per favorire la partecipazione delle energie di cui disponiamo nel Pdl. Se poi, è gente legata al territorio, pulita, sincera e preparata ben venga", il vice coordinatore di partito Giampaolo Bettamio manifesta qualche dubbio ai microfoni di RadioTau: "Adesso vanno di moda, ma parlando razionalmente non so se siano lo strumento giusto".
I VERTICI BOLOGNESI. Alberto Vecchi, Michele Facci e Daniele Carella commentano: "Il meccanismo delle primarie può essere positivo, ma le più vere e importanti primarie sono i congressi locali". Ecco perchè occorre "dare avvio, a Bologna come nel resto d'Italia, alla seconda fase costituente del Pdl, la stagione dei congressi, da quelli di quartiere fino a quelli regionali, per culminare con quello nazionale".
BETTAMIO. Secondo Bettamio le primarie sono un mezzo per allargare lo spettro delle possibili candidature e sottrarle a un esercizio centralizzato, ma allo stesso tempo "Se noi facciamo i congressi per eleggere il segretario cittadino, provinciale e regionale dopodiché si cambia la legge elettorale, allora non c'é più la necessità di fare le primarie". Insomma, conclude, "meglio stare attenti quando si usano sistemi che non si riescono a incanalare democraticamente in modo vero".