Pillola del giorno dopo, Rizzo Nervo: "A Bologna la prescrizione è garantita"
Interrogato in Consiglio Comunale dal consigliere Melega, l'Assessore alla Sanità ha fatto il punto sul contraccettivo: "Bologna ha un approccio laico"
L'assessore Luca Rizzo Nervo ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Melega sulla pillola del giorno dopo : "In considerazione di un articolo di stampa nel quale il dr. Uroda, presidente dei Farmacisti cristiani, afferma il diritto a rifiutare la consegna della pillola del giorno dopo anche in caso di presentazione di una ricetta; pensando alle vicissitudini che una coppia di coniugi italiani residenti all'estero ha vissuto nella nostra città, cercando di ottenere la pillola del giorno dopo; chiedo al Sindaco ed alla Giunta una illustrazione ed una valutazione della situazione a Bologna".
La risposta dell'assessore Rizzo Nervo: "Ringrazio della domanda il consigliere Melega, che mi permette di segnalare come intorno a questo tema e ai temi della contraccezione e anche dell'aborto il nostro Paese macini dei ritardi anche rispetto alla legislazione di altri paesi. Non mi servirà argomentare solo con questo pur tuttavia la situazione di questo caso che è stato riportato dal settimanale di Repubblica, merita tutta l'attenzione anche proprio perché Bologna da tempo su questi temi ha avuto la capacità di un approccio laico che ha fornito rispetto a risposte di qualità come anche lei richiamava. Innanzitutto alcune informazioni: la prescrizione della contraccezione d'emergenza è una pratica diffusa in tutti i consultori familiari della Azienda USL di Bologna. Nel 2012 sono state effettuate 1.144 prescrizioni, è il dato aggiornato a settembre, quindi nei primi nove mesi del 2013, è di 899 prescrizioni.
L'accesso a questa prescrizione non necessita di prenotazione, ma avviene a seguito di richiesta diretta al consultorio. Nel caso in cui non sia disponibile, in quel momento, un medico per la ricettazione, si consiglia alla donna di rivolgersi ad altro consultorio vicino o al proprio medico curante, questa è la modalità, diciamo , normale. La prescrizione della contraccezione d’emergenza può essere effettuata, oltre che dai ginecologi dei consultori, anche dai medici di Pronto Soccorso (qualunque Pronto Soccorso, non solo quelli ginecologici) e da qualunque medico, compresi i medici di medicina generale e quelli di continuità assistenziale, l'ex guardia medica.
La pluralità di figure e servizi che possono garantire la prescrizione di questa forma di contraccezione dovrebbe garantire alternative adeguate alla eventuale “obiezione di coscienza” detta fra virgolette perché, come il consigliere Melega ricordava, stiamo parlando di un metodo contraccettivo e non di un metodo abortivo. Dovrebbe garantire - dicevo - soluzioni alternative adeguate all'eventuale obiezione di coscienza di un operatore. Il caso di cui si sono occupate le cronache, almeno per gli elementi disponibili attraverso quanto riportato dai media, sembra soprattutto doversi ricondurre ad una mancata presa in carico della donna, e sottolinea la necessità di garantire un maggiore e migliore coordinamento tra le diverse articolazioni aziendali coinvolte e di assicurare una informazione accurata e continua, anche attraverso campagne specifiche, da affiancare al lavoro svolto su questo terreno dai consultori con la loro attività ordinaria.
Credo pertanto che sia utile, proprio per migliorare la presa in carico, per consentire che la eventuale obiezione di qualcuno non diventi l'inesigibilità di un diritto da parte di altri. Credo sia assolutamente necessario migliorare questo coordinamento e so che anche i professionisti delle nostre strutture ospedaliere, sia il Maggiore, sia il Sant'Orsola sia le strutture consultoriali stanno già lavorando in questo senso, stanno interrogandosi su come definire anche un protocollo per rendere disponibile la contraccezione d'emergenza H24 e consentire una migliore informazione alle persone che si trovano in quella particolare esigenza. Credo quindi
che il caso portato all'attenzione dalle cronache ci porti a non considerarci arrivati, in questa città molto si è fatto. Vi è la necessità, e questo caso lo si sottolinea, di non abbassare mai la guardia e con puntualità trovare le risposte su come migliorare la presa in carico delle donne e la risposta alla necessità della contraccezione d'emergenza delle donne in questa città. Da questo punto di vista un'attenzione che anche in sede di Conferenza territoriale socio-sanitaria, ma anche nei rapporti tra il nostro Comune e le Aziende sanitarie metteremo nei prossimi mesi con grande forza e attenzione".