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Una tessera Pd multilivello per i simpatizzanti, la proposta da Bologna

Il politologo Ignazi ne parla con Cuperlo

Per la prima volta le primarie del Pd aperte anche ai non iscritti hanno capovolto la scelta dei circoli, premiando Elly Schlein invece di Stefano Bonaccini. Un terremoto di fronte al quale il politologo Piero Ignazi lancia una proposta: tessere "multilivello", che distinguano gli iscritti veri e propri dai simpatizzanti e dai sostenitori economici.

Ignazi ne parla a Bologna nel corso di un incontro pubblico con Gianni Cuperlo, il candidato alla segreteria Pd che il politologo aveva scelto di sostenere. Lo Statuto del Pd "dovrebbe essere ripensato da cima a fondo, in realtà, perché sono passati tanti anni, sono successe tante cose e non ha dato buona prova di sé", afferma Ignazi parlando con la 'Dire' al termine dell'iniziativa.

"Tra le tante cose che si possono fare, visto anche l'esito di queste primarie che hanno contraddetto il voto degli iscritti, è di attivare una modalità di iscrizione a multilivelli: vale a dire - spiega il docente dell'Alma Mater - creare una sorta di cerchi concentrici di persone che vogliono essere parte stretta del partito, diciamo come i vecchi iscritti, e altre che sono vicine in modalità di simpatizzanti o sostenitori economici".

Si tratterebbe di avere quindi "delle iscrizioni multistadio o multilivello che tengono assieme un numero molto più alto di persone e che sono divise sulla base del loro interesse e della loro vicinanza e voglia di impegnarsi", aggiunge Ignazi. Con un peso diverso nelle scelte? "Ovviamente: a ciascuno diritti e doveri diversi", sottolinea il politologo. Ma non è l'unica proposta avanzata da Ignazi, che invoca anche la costituzione di una "struttura interna di formazione politica" e la nascita di una "rivista di riflessione" del Pd.

"Credo che il contributo di Cuperlo sia soprattutto quello di cultura politica, quello di sollevare i problemi e dei temi, di ravvivare la discussione e quindi - afferma il docente - vedo il suo ruolo all'interno del Pd soprattutto come quello di chi si occupa di queste cose e dà anche un contributo, per esempio, con una rivista che a mio avviso sarebbe necessaria, perché non c'è uno strumento di dibattito interno e di diffusione delle idee all'esterno".

Come la chiamerebbe Ignazi? "Non lo so", sorride il politologo, "non sono un bravo copy". Intanto, però, Ignazi vedrebbe bene la nascita di questo strumento con Cuperlo al timone, mentre invece tra i sostenitori riuniti oggi a Bologna in diversi lo vorrebbero di nuovo nel ruolo di presidente del Pd. "Più che presidente- sta per dire il politologo- io ti vedrei...".

E Cuperlo lo brucia: "Tipografo", con applausi divertiti della platea. Poi, più serio, il parlamentare dem raccoglie l'idea della rivista: "Al di là di chi la stampi e la diriga", questa è "una proposta che credo dobbiamo avanzare a tutto il partito". Però "servono i piccioli" e cioè i soldi, si fa sentire qualcuno dalla sala.

"Quelli volendo si raccolgono, ce ne vogliono ma non tanti quanti ne servirebbero per fare una televisione", replica Cuperlo, ribadendo il proprio favore per il suggerimento di Ignazi: "Sono convinto sia una cosa utile". 

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