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Martedì, 30 Aprile 2024
Salute

Covid, l'infettivologo: "La paura del virus è passata, nessuno si vaccina più"

I numeri della campagna di immunizzazione appena avviata "sono estremamente bassi", dice Pierluigi Viale del Policlinico Sant'Orsola

L'adesione alla campagna vaccinale contro il Covid-19 ha "tassi estremamente bassi". A spiegarlo alla Dire è Pierluigi Viale, infettivologo del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, intervenuto nell'ultima giornata del Festival della Scienza medica, sotto le Due Torri.

Il 5 maggio scorso l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha decretato la fine della pandemia. Un "atto politico e dovuto", secondo l'infettivologo, "perché è cessata la fase di urgenza e di allarme". Ma il Covid non è scomparso e, anche se in una forma decisamente meno grave rispetto a tre anni fa, continua a circolare: "Oggi sarebbe meglio chiamarlo Covid-23 perché è completamente diverso: da malattia super-acuta e molto grave è diventata una malattia che in alcune persone ha un andamento sub-acuto o cronico, con un incide Rt che è calato drasticamente", sottolinea Viale.

Un virus meno virulento e quindi anche impattante sugli ospedali, dove il tasso di occupazione dei posti letto ordinari e in terapia intensiva "è stabile". Allo stesso modo, la mortalità è soprattutto tra i più anziani, che però per lo più "muoiono con il Covid e non per diretta conseguenza del Covid", precisa. Il virus, insomma, preoccupa meno, ma non per questo secondo l'infettivologo la prevenzione va messa da parte: "Passata la paura, l'adesione al vaccino è calata drasticamente. La nuova campagna avviata in questi giorni ha tassi estremamente bassi, - prosegue - ma finché abbiamo sottovarianti, i vaccini funzionano", soprattutto contro le forme di malattia grave.

Anche i farmaci antivirali funzionano, "ma quelli dovremmo concentrarli su pazienti che ne hanno veramente bisogno", come i pazienti immunodepressi, "perché sono costosi e difficili da somministrare", conclude Viale.

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