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Salute e virus di stagione

Influenza, Pandolfi (Ausl): più "tosta" rispetto agli altri anni, ecco chi e perchè è bene faccia il tampone

INTERVISTA a Paolo Pandolfi direttore del dipartimento di salute pubblica dell'azienda Ausl di Bologna: in che fase siamo, quanto dura l'influenza di quest'anno e per chi è bene escludere che sia Covid facendo un tampone

Era previsto e in effetti il picco di malati per il virus influenzale è arrivato. L'Emilia-Romagna ha risposto bene alla chiamata per il vaccino, ma i numeri del nostro territorio sono più bassi degli scorsi anni, così come spiega Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di salute pubblica dell'azienda Ausl di Bologna: "Non è tardi per vaccinarsi, per le persone più fragili l'influenza potrebbe dare complicazioni importanti". Ridotti i casi dei bimbi in età 0-4 rispetto all'ultima settimana di dicembre. A Vicenza intanto negli scorsi giorni sono deceduti due pazienti affetti dalla cosiddetta influenza suina (A H1Ni), uno di 47 e uno di 55 anni.  Altre tre persone gravissima sono in terapia intensiva per le complicanze della patologia e l'azienda Ausl di Vicenza ha chiesto alla popolazione di vaccinarsi quanto prima.

Influenza: i casi gravi in Emilia-Romagna 

Vaccino anti-influenzale: quale l'adesione di questo inverno? Siamo ancora in tempo? 

"Il tema vaccinazione è molto importante quando si parla di influenza e sappiamo che ha un valore importante sia per la protezione del personale medico che per la protezione della comunità. Quest'anno purtroppo non abbiamo registrato un'altissima adesione da parte della popolazione generale, con valori di copertura nella popolazione anziana che non sono ai livelli del passato e questo può essere un problema. Ma c'è ancora tempo per vaccinarsi perché l'influenza sta circolando e la vaccinazione diventa efficace dopo 2/3 settimane, dunque anche farlo ora non è sbagliato". 

Quale tipo di virus influenzale sta circolando in questo periodo e quanto durano i sintomi mediamente? 

"Va detto appunto anche che il nostro sistema di sorveglianza monitora anche che tipo di virus è e come circola: risulta che quasi il 95% è dato dal tipo A H1N1, che è ben gestito perché contenuto nel vaccino. Si tratta di un'influenza che può creare un po' più di problemi perché possono manifestarsi sintomi importanti non solo dal punto di vista respiratorio ma anche gastro enterico. La cosa più importante è proteggere i più fragili perché in una condizione di salute già critica, l'influenza diventa la goccia che fa traboccare il vaso. L'85% dei casi gravi rilevati nel nostro territorio (alcune decine) erano soggetti non vaccinati. Il caso grave si riduce moltissimo nel momento in cui si è vaccinati. 

Generalmente un'influenza si manifesta e si riduce/conclude in media nell'arco di 3/5 giorni. Questo è il valore per una persona che è in un buono stato di salute. Il problema è che un'influenza può essere la base, per una persona fragile, di una coinfezione o di un aggravamento di una condizione pregressa e in questo caso si potrebbe allungare il periodo, ma in una settimana al massimo la situazione deve essere conclusa". 

Quale responsabilità hanno le persone infette nei confronti degli altri? Banalmente: se si è malati è meglio stare a casa? 

"Come tutte le malattie infettive che si trasmettono per via aerea un'attenzione particolare e una protezione particolare nel momento in cui si è a contatto con persone a rischio o a persone contagiose è molto importante e ricordo che l'influenza si combatte con l'uso corretto della mascherina nei luoghi e nei contesti giusti". 

Influenza o covid: fare il test è meglio? 

"Attraverso il sistema di sorveglianza già citato di cui disponiamo sappiamo quanto incide il covid e quanto le altre malattie in circolazione. Circa il 15% è positivo al covid, il 50% all'influenza e la restante parte a virus è rappresentata dal virus sinciziale respiratorio e da altri virus come adenovirus e rinovirus, che sono molto diffusi in questa parte dell'anno. Chiaro quindi che la metà dei casi è influenza e c'è poi 1/6 dei casi che è rappresentato dal covid. Se è bene in ogni modo un relativo isolamento della persona infetta a prescindere che sia l'uno o l'altro, sapere se si tratta di covid diventa importante per alcuni visto che crea problematiche più importanti ai fragili. Per escluderlo va cercato". 

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