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Domenica, 28 Aprile 2024
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Calcioscommesse, Gillet: "Dissi 'no' a minacce degli ultrà"

Una volta conseguita sul campo la matematica retrocessione in serie B del Bari, alcune frange degli stessi ultrà del tifo barese avvicinarono i calciatori ed imposero loro «di perdere le successive partite

L'allora capitano del Bari, il portiere Jean Francois Gillet, ora al Bologna, respinse le minacce degli ultrà che avevano chiesto ai biancorossi di perdere alcune partite dello scorso campionato per far soldi con le scommesse. Lo dice a verbale lo stesso Gillet facendo i nomi di tre capi ultrà. È quanto emerge dagli atti giudiziari.

L'ex portiere del Bari, il 7 febbraio scorso, ha detto durante un'audizione in qualità di testimone, di aver ricevuto, scrive il gip di Bari, "intimazioni" da alcuni "esponenti di vertice degli ultrà", riconosciuti in foto dall'ex capitano biancorosso per Raffaele Lo Iacono, Roberto Sblendorio e Alberto Savarese, solo per l'incontro Cesena-Bari: gli ultrà nella circostanza intimavano ai calciatori di perdere la successiva partita, ma il portiere dichiarava di essersi rifiutato di accettare. Queste le parole degli ultrà: "Aho, siete ultimi, avete fatto questo campionato di m.... non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani dovete perdere. Basta, non c'è stato niente da dire, così". "Noi - dice Gillet - abbiamo detto: 'No, non esiste'. E loro hanno risposto: 'Va beh, da ora fino alla fine non si sa mai che cosa può succedere, tu vivi a Bari, non si sa mai'. Io ho detto: 'Non esiste'". "È sufficiente, in ogni caso, consultare gli almanacchi del calcio o la raccolta della stampa sportiva di quel periodo per verificare che il Bari avrebbe comunque perso sul campo per 1-0 entrambe quelle partite", conclude il giudice.

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