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Padre Gabriele Digani morto per covid: lunedì i funerali

Un pezzo del nostro territorio che se ne va. Continua ad arrivare i messaggi di affetto: "Il suo coraggio e la sua determinazione hanno traghettato l'Opera attraverso gli anni e i cambiamenti"

Si svolgeranno il prossimo lunedì 29 marzo i funerali di Padre Gabriele Digani ucciso dal coronavirus a pochi giorni dal suo 80esimo compleanno. Da domenica 21 marzo era ricoverato al Policlinico Sant’Orsola per complicazioni respiratorie legate al Covid-19 e nel corso delle ultime ore le sue condizioni sono peggiorate, in modo irreparabile.

Una altro pezzo di Bologna che se ne va. In tanti lo ricorderanno all'angolo di Padre Marella, nel centro del capoluogo felsineo, a chiedere la questua. Sempre al servizio dei più bisognosi.

E continua ad arrivare i messaggi di affetto. "Il suo coraggio e la sua determinazione hanno traghettato l'Opera attraverso gli anni e i cambiamenti, tra i quali quello di sede, a cui si è aggiunta la Città dei Ragazzi di San Lazzaro, rafforzando la missione benefica dell'Opera e adattandone l'azione ai bisogni specifici di chi negli anni si è rivolto alla sua porta, dalle nuove povertà al disagio emotivo dei più giovani". E' il ricordo del comune di San Lazzaro, dove Digani era molto amato.

Una vita al servizio dei più deboli. Chi era Padre Gabriele Digani

Padre Gabriele Digani nasce il 27 marzo 1941 a Boccassuolo, oggi frazione del Comune di Palagano, in provincia di Modena. Nel 1956 entra nel Collegio serafico dell’Osservanza a Bologna e nell’agosto del 1960 entra in noviziato per vestire l’abito dei frati minori. Il primo maggio del 1967 emette i voti solenni e il 22 marzo del 1969 viene ordinato sacerdote dal cardinal Antonio Poma. Nel 1970 entra al servizio dell’Opera di Padre Marella a fianco del direttore padre Alessandro Mercuriali. Dal 1974 al 1976 viene nominato rettore del seminario interprovinciale dell’Antoniano di Bologna. Dal 1976 a oggi ha trascorso la sua vita e la sua missione nell’Opera di Padre Marella: fino al 1988 in fraternità con altri due confratelli poi, rimasto solo, dal 1988 a oggi ne ha ricoperto il ruolo di Direttore.

Come amava sempre ricordare, nella sua lunga vita ha celebrato più di 25.000 Sante Messe e si è sempre detto sbalordito nel pensare a «quanti poveri e quanta grazia di Dio sia passata tra le sue povere mani». Lo scorso anno, proprio il 26 marzo, perdeva il suo ultimo fratello. Giorgio era il suo ultimo legame con la famiglia e la persona di cui si è preso cura per una vita, fino all’ultimo minuto.
 

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