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Dolore al nervo sciatico sospetto. Così Anna scopre la malattia, a 11 anni

Operata alla schiena dall'equipe del Rizzoli, in asse Bologna-Bagheria, le è stato asportato un tumore primitivo dell’osso

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Anna (nome di fantasia) ha dovuto fare i conti con la malattia a soli 11 anni. Un percorso non facile, ma che oggi vede la luce. Le è stato asportato con successo un tumore primitivo, un sarcoma di Ewing, presso il Dipartimento Rizzoli-Sicilia di Bagheria. Dell'equipe ha fatto parte anche il direttore della Chirurgia Vertebrale del Rizzoli di Bologna, Alessandro Gasbarrini.

Dai sintomi sospetti, al percorso di cura 

La ragazzina è stata visitata per la prima volta all’età di 11 anni dal dottor Angelo Toscano, dirigente medico dell’Ortopedia generale del Rizzoli-Sicilia di Bagheria: “Accusava dolore al nervo sciatico, ma un tipo di dolore particolare che mi ha subito insospettito – racconta Toscano - Dopo esami di approfondimento presso la Radiologia di Villa Santa Teresa le abbiamo infatti diagnosticato un raro e aggressivo tumore primitivo dell’osso che al Rizzoli conosciamo bene, il sarcoma di Ewing, in una vertebra lombare. Da lì è iniziato il percorso di cura”.

Anna si è sottoposta subito a cicli di chemioterapia presso l’ARNAS Ospedale Civico di Palermo con il dottor Paolo D’Angelo, direttore dell’Oncoematologia pediatrica, ai quali ha risposto bene. Gli esami post trattamento chemioterapico mostravano un netto miglioramento; dopo qualche tempo però durante una visita di controllo è emersa una recidiva.

Dopo gli opportuni trattamenti pre-intervento, a febbraio è stato asportato il tumore dall’équipe della quale hanno fatto parte il direttore della Chirurgia Vertebrale del Rizzoli di Bologna Alessandro Gasbarrini, insieme al dottor Angelo Toscano e dal dottor Fabrizio Perna dell’Ortopedia generale della sede di Bagheria, dal direttore dell’Anestesia e terapia intensiva Jacopo Frugiuele e da tutto il personale di sala operatoria ha eseguito l’asportazione del tumore.

“Per prima cosa abbiamo stabilizzato con viti e successivamente barre la colonna vertebrale e isolati e protetti midollo e radici, poi abbiamo proceduto all’asportazione dei dischi tra i corpi vertebrali, sopra e sotto la vertebra colpita dal sarcoma. Successivamente, attraverso un secondo accesso chirurgico, in questo caso laterale, abbiamo asportato anche una parte di muscolo psoas per avere un margine pulito più ampio – spiega il dottor Toscano. – In sala operatoria era presente insieme a noi l’équipe di chirurgica vascolare del professor Francesco Talarico del Civico di Palermo che si è occupata di isolare i vasi arteriosi e venosi davanti alla vertebra malata. Prima dell’intervento Anna si è sottoposta anche a un’embolizzazione delle arterie lombari, questa volta direttamente al Civico, ospedale col quale il Dipartimento Rizzoli-Sicilia ha da tempo una consolidata collaborazione, presso la Radiologia interventistica diretta dal dottor Mario Vallone. È stato un passaggio fondamentale per controllare e prevenire sanguinamenti di sala operatoria”.

I dischi tra le vertebre, rimossi insieme alla vertebra malata, sono stati sostituiti dai chirurghi del Rizzoli con una protesi in carbonio modulare affinché fosse possibile eseguire poi un ciclo di radioterapia. “La protesi modulare è come una serie di mattoncini, si assembla fino ad ottenere la misura adeguata a ripristinare in questo caso la corretta lordosi, cioè riproducendo la curva ideale che assomigli il più possibile alla curva nativa della colonna vertebrale” aggiunge Toscano.

 

Primo caso in una paziente in età pediatrica

“È la prima volta che eseguiamo al Rizzoli-Sicilia l’asportazione di un tumore primitivo dell’osso in una paziente in età pediatrica – sottolinea il dottor Gasbarrini. – L’intervento si è svolto alla perfezione, al Rizzoli le vertebrectomie che eseguiamo per tumori aggressivi come il sarcoma di Ewing, cordomi, condrosarcomi, osteosarcomi, tumori a cellule giganti, osteoblastomi sono tutte personalizzate. In rapporto all’estensione del tumore infatti noi chirurghi dobbiamo capire quanta parte di osso ed eventualmente tessuti resecare, pianificando inoltre la protesi con la quale poi andremo a sostituire quanto asportato. In questo caso la protesi in carbonio era la scelta più adeguata per permettere ad Anna di completare il suo percorso di cura”.

Esercito di piccoli pazienti seguiti in ambito oncologico

“Il Rizzoli da sempre è punto di riferimento per bambini e giovani con problemi ortopedici complessi e oncologici. Il primo intervento su tumore delle ossa in Istituto fu fatto esattamente cento anni fa, nel 1924, quando questa malattia estremamente aggressiva era pressoché sconosciuta – spiega il direttore generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli Anselmo Campagna. - Sono oltre 50mila i pazienti che abbiamo seguito in ambito oncologico e avere la possibilità di farlo anche a Bagheria è per noi un grande risultato. Poter curare le persone con le metodiche cliniche e chirurgiche più all'avanguardia sviluppate grazie alla ricerca, è tra le nostre principali missioni come IRCCS, il nostro profilo di ospedale scientifico di riferimento per l'ortopedia. Per i pazienti siciliani, grazie all'accordo tra le Regioni Emilia-Romagna e Siciliana, si aggiunge la possibilità di farlo vicino al luogo di residenza, e questo significa molto anche per la vita delle famiglie soprattutto quando si tratta di patologie che necessitano lunghi periodi di cura o numerosi controlli”.

Sanità in grado di collaborare tra territori 

"Ancora una volta la competenza dei nostri professionisti sanitari, insieme ai colleghi siciliani, ha permesso di intervenire in un caso molto complesso, restituendo il sorriso ad Anna, a cui mandiamo un grande abbraccio, con un augurio di una vita in cui possa realizzare tutti i suoi sogni – dice l’assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini. - La sanità pubblica è questa, una sanità in grado di collaborare tra territori, mettere in campo le competenze più alte del Paese e farsi carico delle situazioni più complesse. Ai sanitari che hanno collaborato all'intervento il mio ringraziamento, anche a nome della giunta regionale dell'Emilia-Romagna".

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