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Scuole Besta, cantiere in stand by (per il momento). Via al tavolo con Comitati, cittadini ed esperti | VIDEO

Il cantiere resta fermo finché non si troverà un'intesa. Per gli attivisti che difendono il parco Don Bosco è un primo passo avanti

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Prove di dialogo tra il Comune di Bologna e il Comitato Besta, che da dicembre presidia il parco Don Bosco per evitare che gli alberi vengano abbattuti per realizzare la nuova scuola. “Non ci aspettavamo certo di trovare una sintesi al primo incontro e siamo rimasti molto distanti rispetto alle nostre opinioni”, dice il sindaco di Bologna, Matteo Lepore al termine di una riunione di oltre due ore e mezza con una delegazione di ambientalisti e attivisti. Al tavolo c'erano anche la vice sindaca Emily Clancy, la delegata alla Sicurezza, Matilde Madrid e gli esperti del Comune. “Per noi si tratta adesso di portare avanti un dialogo che sia produttivo". e che porti a "individuare delle soluzioni che permettono di realizzare la scuola e di prenderci cura del del parco cercando di mettere da parte questa conflittualità cosi forte che è nata. Come ho detto in Consiglio Comunale per fare una scuola  non ci deve la forza pubblica - sottolinea Lepore -  e dobbiamo lavorare affinché vengano messe da parte delle contrapposizioni così forti. Non lo si può fare se non con il  dialogo”.

Punti di vista molto lontani

Il punto di partenza, per Lepore, è quello di “condividere i dati di fatto”, tra cui “l’evidenza” che la nuova scuola non aumenterà il consumo di suolo come invece ritiene il Comitato Besta. L'occasione sarà “un tavolo a più voci” che coinvolgerà anche il Comitato Quattro Foglie, favorevole alla realizzazione del nuovo complesso da 18 milioni progettato per sostituire l'attuale edificio. “Voglio essere ottimista, con l'ottimismo della volontà, perché credo che a Bologna per una scuola pubblica dobbiamo lavorare assieme - ribadisce il primo cittadino - . Per San Donato le Besta sono fondamentali” e “non possiamo permetterci che all’apertura delle nuove iscrizioni ci sia la fuga dei genitori” che non vogliono più iscrivere i figli in questo istituto. “Cerchiamo di lavorare per il bene dei bambini e mettere da parte tutto il rancore e i pregiudizi e lavoriamo assieme per trovare al più presto una soluzione”, è l’invito del sindaco.

I costi che lievitano

Per trovare una soluzione, però, “non c’è tanto tempo” perché il nuovo progetto, realizzato con fondi Pnrr, deve essere ultimato nel 2026. “Adesso il cantiere è fermo – spiega Lepore – anche perché ci sono delle persone dentro e non può andare avanti”. “Abbiamo conteggiato i danni che sono ingenti, perché ogni giorno di stop” produce “diverse centinaia di migliaia di euro di danni”. Elemento che il primo cittadino ha portato all'attenzione degli ambientalisti. 

Nessuna azione delle forze dell'ordine al parco don Bosco

Per il momento, però, il parco don Bosco non verrà sgomberato. “La questione dell’ordine pubblico al momento la dobbiamo mettere da parte – spiega Lepore – perché è importante dialogare e trovare una soluzione. Credo che Bologna si meriti questo e non le scene che abbiamo visto l’altro giorno”, fino all’arresto dello studente 19enne. “Episodio che non è degno della nostra città – prosegue il sindaco – . Comunque la si guardi e dovunque sia il torto noi dobbiamo lasciare i ragazzi delle scuole lontane da questa contrapposizione e tornare a parlare di scuola e di parco. Questa è la cosa più importante, il bene dei ragazzi”.

La voce del Comitato Besta

Soddisfatti anche gli esponenti del Comitato Besta. “Abbiamo stabilito che le posizioni sono molto diverse, però c’è la volontà di dialogare”, conferma Gianni De Giuli, tra le voci della protesta. “il sindaco dice che finché dura il dialogo non partirà il cantiere – spiega – e il cantiere della scuola è sospeso. Per questa ragione non ci sarà l’intervento della forza pubblica, che il sindaco ha detto di non voler chiamare per risolvere la questione”. Il presidio, però, continua in attesa di trovare una soluzione per il futuro della scuola e del parco,“che non si tocca”

Il presidio in piazza

Nel pomeriggio oltre 500 persone con bandiere e striscioni in piazza Maggiore hanno chiesto di salvare gli alberi del parco Don Bosco. “Siamo qui per sostenere la lotta di chi andrà a trattare”, grida una studentessa al megafono. “Il Don Bosco non si tocca, proseguiremo con la lotta”, hanno fatto eco gli altri manifestanti.

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