rotate-mobile
Cronaca

Aborto USA, manifestazione a Bologna: "Non riportiamo indietro le lancette"

Appuntamento in piazza Nettuno. Se il ministro della salute invita a lottare per non tornare indietro, nel nostro paese l'interruzione di gravidanza sconta l'alta percentuale di sanitari obiettori di coscienza.

"I diritti dell donne non si toccano , indietro non si torna". E' questo uno degli slogan che accompagneranno la manifestazione del 28 giugno, a partire dalle ore 18, in piazza del Nettuno, per opporsi alla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ha annullato con una sentenza il diritto alle donne di interrompere la gravidanza. 

Al presidio, promosso dalle Donne e Associazioni di donne di Bologna in rete tra loro, hanno aderito anche Consulta di Bioetica onlus, Associazione Luca Coscioni cellula Bologna, Cittadinanza Attiva, le donne CGIL, CISL, UIL di Bologna. Donne dentro e fuori dalle Istituzioni.

"Non si accettano scelte etiche sui nostri corpi -  si legge nella nota - sulla nostra salute, sulla nostra vita, sulla nostra maternità. Non riportiamo indietro le lancette della storia!"

"Ancora una volta sul corpo e la vita delle donne si accanisce la violenza del potere e della politica conservatrice - scrive il sindaco di Bologna Matteo Lepore - I giudici nominati da Trump hanno preso questa decisione, ma in Europa e nel nostro paese non crediamo di essere al sicuro. Affatto. Conservatori e neofascisti sono la nuova destra che va a braccetto in tutto il mondo. Contro tutte le libertà civili e i diritti sociali, in Francia come in Spagna, come in Italia". 

"La sentenza della corte suprema americana cancella mezzo secolo di battaglie per i diritti delle donne e ci dice che non dobbiamo mai considerare un progresso come acquisito per sempre. Dobbiamo continuare a batterci ogni giorno perché non si torni mai più indietro" ha scritto il ministro della Salute, Roberto Speranza, retwittando il commento dell'ex presidente Barak Obama che ovviamente ha espresso parere contrario. 

Oltre al mondo cattolico, si è apertamente dichiarato a favore, il senatore leghista, Simone Pillon: "Ripensando alla straordinaria sentenza della Corte Suprema USA ancora mi si riempie il cuore di gioia. Gioia per i bambini che si salveranno dalla morte - ha scritto sui social - Gioia per le mamme e i papà che saranno finalmente aiutati a scegliere per la vita. Gioia per le giovani generazioni che potranno essere educate a conoscere la sacralità della vita sempre. Il mondo intero è debitore di quei sei coraggiosi giudici che nonostante minacce, sabotaggi, censure, aggressioni e odio, hanno saputo tirare dritto, scrivendo pagine che resteranno nella storia per sempre. Tutto questo nella giornata del Sacro Cuore e nella memoria di san Giovanni Battista, che riconobbe il Signore mentre entrambi si trovavano ancora nel grembo delle loro madri. A noi la battaglia, a Dio la vittoria. Ripensando alla straordinaria sentenza della Corte Suprema USA ancora mi si riempie il cuore di gioia. Gioia per i bambini che si salveranno dalla morte".

D'accordo anche l'associazione Pro Vita & Famiglia: "La sentenza in effetti, mette fine – almeno a livello costituzionale – al diritto di uccidere il nascituro innocente. Altro che perdita di un diritto", hanno dichiarato. 

L'aborto in Italia

Secondo i dati dell'ISS - Istituto Superiore di Sanità - nel 2020, sono state notificate 66.413 interruzioni volontarie di gravidanza - IVG - in Italia, pari a un tasso di abortività di 5,4 IVG ogni 1000 donne tra 15 e 49 anni, uno tra i più bassi a livello globale.

Rispetto al 2019 il tasso e il rapporto di abortività sono ulteriormente diminuiti passando rispettivamente da 5,8 a 5,4 IVG per 1000 donne di età 15-49 anni, e da 174,5 a 165,9 IVG per 1000 nati vivi.

Nel 2020, il ricorso all’IVG è diminuito in tutte le classi di età, specie tra le giovanissime. I tassi più elevati riguardano le donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni. La percentuale di IVG effettuate da donne con precedente esperienza abortiva continua a diminuire e, nel 2020, è risultata pari al 24,5%, tra i valori più bassi a livello internazionale, a conferma della reale diminuzione nel tempo del rischio di gravidanze indesiderate e conseguente ricorso all’IVG, verosimilmente grazie al maggiore e più efficace ricorso ai metodi per la procreazione consapevole, alternativi all’aborto, secondo gli auspici della legge 194/78. Le IVG tra le donne straniere, dopo una progressiva stabilizzazione, risultano in leggera diminuzione, in analogia a quanto osservato nei decenni precedenti tra le donne italiane. Nel 2020, sono state il 28,5% di tutte le IVG, mantenendo, per tutte le classi di età, tassi di abortività di circa 2-3 volte più elevati rispetto a quelli delle italiane.

Obiettori

"All’ospedale Sant’Orsola di Bologna l’obiezione di coscienza è al 71%. Lo dicono i dati raccolti dai collettivi transfemministi bolognesi con una mappatura dal basso su consultori e ospedali dell'Emilia-Romagna. 

I dati del 2020, benché in lieve diminuzione, confermano un’alta percentuale di obiettori (64,6% dei ginecologi, 44,6% degli anestesisti e 36,2% del personale non medico) con ampie variazioni regionali per le tre categorie. La relazione contenente i dati definitivi 2020 fornisce, per la prima volta, nuovi parametri per approfondire il tema dell’obiezione di coscienza. In base a questi parametri, il 63,8% delle strutture con reparto di ostetricia e/o ginecologia (357/560) in Italia ha effettuato IVG, con forte variabilità interregionale. Risultano disponibili 2,9 punti IVG ogni 100.000 donne in età fertile e il carico di lavoro medio settimanale di ogni ginecologo non obiettore varia di poco rispetto agli anni precedenti. Le Regioni in cui si osserva un carico di lavoro più alto per i ginecologi non obiettori sono Molise (2,9 IVG medie settimanali), Puglia (2) e Campania (1,9). È auspicabile che le Regioni che presentano le maggiori criticità possano valutare soluzioni per garantire quanto indicato nell’articolo 9 della legge 194/78, “gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. La Regione ne controlla e garantisce l'attuazione anche attraverso la mobilità del personale”.

Cosa accade negli USA

E' stata dunque ribaltata la sentenza 'Roe vs Wade' del 1973 con la quale la Corte Suprema Usa aveva sancito il diritto delle donne di interrompere la gravidanza. Ora quindi la decisione di applicarla o meno passa ai singoli Stati. 

I giudici conservatori hanno confermato il divieto di abortire dopo le prime 15 settimane, in contrasto con quanto stabilito dalla Roe, che lo rendeva possibile fino a 24 settimane. Diverso stati a guida repubblicana hanno approvato leggi restrittive, legittimati dalla recente decisione di della Corte. 

(Corteo 40 anni legge sull'aborto - Foto archivio)

Bologna in piazza per l'aborto libero e sicuro: "Al Sant'Orsola 70% obiettori" | VIDEO

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aborto USA, manifestazione a Bologna: "Non riportiamo indietro le lancette"

BolognaToday è in caricamento