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Cronaca

Canone calmierato per donne che hanno subito violenza: tre appartamenti Acer alla Onlus

A disposizione degli appartamenti a canone scontato riservate a persone in uscita dal percorso antiviolenza, soprattutto, che hanno già raggiunto un sufficiente grado di autonomia finanziaria e che siano destinatarie del Reddito di libertà o degli aiuti analoghi della Regione

Chiavi che aprono le porte a una nuova vita. Sono quelle che oggi il presidente di Acer Bologna Marco Bertuzzi ha messo nelle mani di Loretta Michelini di MondoDonna Onlus concretizzando un accordo preso meno di un anno fa e pensato per dare un aiuto determinante a donne vittime di violenza. E non sarà un caso se, la notizia della disponibilità dei tre appartamenti messi a disposizione a canone calmierato, arrivano a ridosso della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che è il 25 novembre. E' il risultato del patto stipulato tra azienda casa Acer, l'associazione MondoDonna onlus e il Comune, per iniziativa della vicesindaca Emily Clancy, titolare delle Politiche abitative, che ha spiegato come l'iniziativa vada "Nella direzione di promuovere l'autonomia delle donne in uscita dalle violenze subite nelle relazioni di intimità".

Perché una casa: un aiuto fondamentale e concreto per ricominciare 

“Per uscire da un percorso di violenza, una donna ha bisogno di poter contare su condizioni precise: accedere ad un centro antiviolenza, che può mettere a disposizioni le sue professionalità e poter usufruire di altri aiuti concreti che le permettano di accedere ad un lavoro e ad una casa - ha detto la presidente di Mondo Donna Onlus, Loretta Michelini - Gli aiuti della Regione Emilia-Romagna, l’aiuto del reddito di libertà e l’accesso ad un alloggio ad un prezzo calmierato possono garantire ad una donna che ha subito violenza una rinascita. Non dimentichiamo però il ruolo dell'uomo che fa violenza e del patriarcato sul quale ci si deve lavorare in termini culturali". 

Decisamente soddisfatto anche Marco Bertuzzi, che spiega l'importanza di questo patto: “Il sostegno alle persone più fragili è da sempre nel nostro Dna e un progetto come questo è del tutto in linea con i nostri scopi statutari e istituzionali. Siamo ben consapevoli che l’autonomia abitativa è un primo essenziale passo per uscire da situazioni di violenza e dai maltrattamenti in famiglia. Per questo abbiamo messo a disposizione tre alloggi di proprietà di Acer, che vogliamo rappresentino per queste donne l’ingresso in una nuova vita e la riconquista della propria autonomia e della sicurezza”.

“Un esempio apripista non solo per la Città Metropolitana ma anche per tutta Italia - l'ha descritto l'iniziativa Simona Lembi, responsabile del Piano per l’Uguaglianza della Città metropolitana di Bologna - L’esperienza di Mondo Donna con Acer sarà quindi di grande ispirazione per un lavoro che intendiamo condividere coi 55 Comuni del territorio e con tutti i centri antiviolenza dell’arra metropolitana. L’iniziativa di Acer e MondoDonna è molto preziosa e segna un nuovo passo nelle azioni di contrasto alla violenza di genere. Il progetto non si limita ad assegnare ambienti alle donne che hanno subito violenza, è soprattutto un percorso per l’accompagnamento all’autonomia abitativa fatto di azioni che segnano passi in avanti nella ridefinizione di un nuovo progetto di vita per donne, con o senza figli”.

Alloggi a canone concordato: un aiuto per le donne, temporaneo ma non troppo 

Il piano di azione contro gli abusi di genere targato Acer, in un periodo fra l'altro in cui trovare casa in città è più che complicato, mette a disposizione tre appartamenti ad un canone scontato di 400 euro al mese: ne beneficeranno persone in uscita dal percorso antiviolenza, soprattutto, che hanno già raggiunto un sufficiente grado di autonomia finanziaria e che siano destinatarie del Reddito di libertà o degli aiuti analoghi della Regione. I contratti che verranno stipulati per l'affitto dei tre alloggi sono dei '3 più 2', nell'ambito di una gestione delle inquiline affidata a MondoDonna che tende a garantire casa ad una singola beneficiaria per un periodo di 24 mesi. Un alloggio sarà senza barriere architettoniche e quindi affidabile a donne disabili, un altro viene dedicato alla coabitazione di due o più donne mentre un altro ancora sarà riservato ad un nucleo familiare.


 

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