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Cronaca Fiera / Viale Aldo Moro

Alluvione, tensione Roma-Bologna: “Il Governo non si fida di noi”

La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e i presidenti delle province colpite hanno fatto un punto sullo stato dei lavori per la ricostruzione

C’è un gran lavoro fatto e tanto, tantissimo ancora da fare. C’è però anche una giustificata preoccupazione e soprattutto, ad ora, mancano i soldi. A farlo presente è la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla Protezione Civile Irene Priolo nella conferenza stampa convocata in viale Aldo Moro per informare la stampa sullo stato dei lavori per la ricostruzione delle terre alluvionate.

Sfiducia

In ordine. Giovedì scorso c’è stato l’incontro tra Governo e Regione in cui Bonaccini ha fornito la stima totale dei danni causati dall’alluvione: 8,8 miliardi di euro, come confermato da Priolo in conferenza stampa. Di questi, 1,8 miliardi sono lavori di somma urgenza, ovvero lavori necessari alla messa in sicurezza e al ripristino delle attività vitali del territorio. Di questi, 500 milioni sono per lavori già ultimati o programmati, milioni che al momento risultano scoperti. Succede, però, che Fabrizio Curcio, Capo del Dipartimento della protezione civile, chieda alla Regione di spacchettare questi 500 milioni di interventi, cioè di fornire un quadro dettagliato dei lavori. “Noi il censimento lo abbiamo fatto come chiede il protocollo della Protezione Civile – commenta Priolo – ma ora ci hanno chiesto questa ulteriore attività e a noi sembra di dover giustificare i 1,8 miliardi già chiesti. È un’attività che ci hanno chiesto e che faremo volentieri, anche se la tempistica era di novanta giorni. E intanto il tempo passa. Noi dobbiamo riconsegnare in autunno una situazione di tranquillità ai cittadini. Il dibattito sul piano istituzionale non fa bene, ma nell’essere il più elegante possibile vi dico che sono preoccupata”. 

La preoccupazione, come sostenuto anche dagli altri amministratori presenti – Città metropolitana di Bologna (rappresentata da Marco Panieri, sindaco di Imola) e i presidenti delle sei province colpite Giorgio Zanni(Reggio Emilia), Fabio Braglia (Modena), Gianni Michele Padovani (Ferrara), Enzo Lattuca (Forlì-Cesena), Michele De Pascale (Ravenna) e Jamil Sadegholvaad (Rimini) – è dovuta soprattutto ad un certo sentimento di sfiducia che si percepisce dalle parti di Palazzo Chigi. Sfiducia confermata anche dal recente post Facebook del viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami. “Le somme urgenze e gli interventi che garantiscono la continuità amministrativa, sono stati presentati al commissario. Forse c’è qualcuno che non comprende” continua Priolo, che parla anche di una “pericolosa discrezionalità. Il Governo si sta assumendo la responsabilità di non ritenere veritieri i nostri dati. Invece la fiducia deve esserci, così come c’è stata a novembre per il decreto relativo alle Marche”. 

Fanno eco alla vicepresidente il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, che ha ricordato come anche la Costituzione preveda “la leale collaborazione tra istituzioni. Dobbiamo andare tutti nella stessa direzione e per farlo serve fiducia”, e il sindaco di Ravenna Michele De Pascale: “Nessuno può escludere il rischio concreto di nuove esondazioni o nuove frane. Questo livello di fragilità, nel nostro territorio, non c’è mai stato. Noi tutti i giorni ci chiediamo se stiamo facendo il nostro massimo per rendere sicuro questo territorio. Abbiamo l’impressione che non tutti si stiano ponendo questa domanda. Dobbiamo fidarci del Governo e della Presidente del Consiglio, ma Giorgia Meloni deve fidarsi di noi che siamo sul territorio”.

Finanze

La questione centrale è la mancanza di liquidità. Gli amministratori in conferenza stampa hanno chiesto un flusso finanziario in continuità con la presenza istituzionale dei primi giorni dopo il disastro: “Spero che il Governo convochi un altro tavolo celermente – dice Priolo – e spero che, alla luce dei dati illustrati, si inizi non a pensare se siano veritieri o meno, ma come trovare le risorse necessarie. Siamo preoccupati per i rimborsi a imprese e cittadini: ora si entra in una fase di sconforto perché i cittadini devono avere la percezione che qualcosa si sta muovendo”.

“Abbiamo attivato praticamente ogni impresa italiana in grado di fare movimentazione di terra – commenta invece De Pascale –. I cittadini vedono i cantieri. Però mi chiedo: quanto possiamo continuare a lavorare senza coperture? Un’enorme parte di queste spese non riguardano la ricostruzione strategica, ma, per esempio, riaprire a senso unico alternato una strada fondamentale. Un primo intervento per dire alle persone che sono ancora isolate che qualcosa stiamo facendo”.

“Il decreto-legge 61 è stato annunciato un mese esatto fa con un importo di 2,2 miliardi di euro – continua il sindaco di Ravenna –. Al suo interno ci sono 245 milioni che sono la somma dei lavori pubblici e dei tremila euro da dare ai privati. È chiaro, però, che non può essere l’unico: aspettavamo altri decreti, che non sono usciti. Il Governo deve garantire un flusso finanziario costante. Invece di improntare tutto all’emergenza, si potrebbe già pianificare per il futuro, magari spendendo poco di più, anche se comunque non potremmo farlo al momento perché ci manca il commissario per la ricostruzione. Siamo molto preoccupati, perché sembra che non si riesca a comprendere ciò che è accaduto e che continua ad accadere. Qui è un disastro e c’è bisogno di intervenire in fretta”.

I lavori

La Regione, intanto, ha fornito un quadro degli interventi di massima urgenza divisi per provincia. Nel bolognese sono 1.158 gli interventi urgenti (per oltre 337 milioni di euro) finalizzati al ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, avviati o da avviare nei prossimi mesi. Di questi, 443 sono già terminati (per 6 milioni 330mila euro), 268 in corso (per 90 milioni 340mila euro), 430 ancora da attivare (per quasi 239 milioni di euro), mentre i restanti 17 (1 milione 653mila euro) in fase di valutazione.

La “quota” di interventi in capo ai Comuni ammonta complessivamente a oltre 63milioni di euro: 3,7 milioni per opere già svolte; 5,4 milioni per attività in corso e 54,2 milioni per opere da attivare. Importante il valore dell’investimento necessario per risolvere l’isolamento o rilevanti criticità d’accesso a centri abitati: sono previsti 404 interventi sulla viabilità comunale per più di 17milioni di euro. Allo stesso fine, se ne aggiungono altri 40 sulle strade provinciali per oltre 41,3 milioni. A questi si aggiungono gli interventi trasversali: tre tra Bologna e Ferrara (per 12 milioni 450mila euro), di cui uno terminato (150mila euro) e due ancora da attivare (per 12 milioni 330mila euro). Quattro invece tra Bologna e Modena (per 7 milioni 811mila euro), di cui uno in corso (quasi 481mila euro) e tre ancora da attivare (per 7 milioni 311mila euro).

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