rotate-mobile
Cronaca

Caso Balocco, esposto anche a Bologna: "Sequestrare i conti delle società di Ferragni"

Per Codacons, i consumatori "sono stati indotti comportamenti commerciali, sulla scia dei sentimenti solidaristici verso le cure per poveri bambini"

Se la fama Chiara Ferragni è pressoché planetaria, la "vicenda Balocco" non è da meno e Codacons fa partire una serie di esposti in Emilia-Romagna e a Bologna. 

L'Antitrust ha elevato una multa di poco meno di 1.500.000 di euro per le società che fanno capo al Chiara Ferragni e per Balocco per aver pubblicizzato in modo scorretto il 'Pandoro Pink Christmas'. Il dolce fu messo in commercio nel Natale 2022 e secondo l'Autorità si fece intendere ai consumatori che parte dei proventi sarebbero stati donati all'Ospedale Regina Margherita di Torino. In realtà la donazione all'ospedale era stata fatta dalla sola Balocco mesi prima e la cifra era già stata concordata, quindi non era prevista la donazione di una parte dei ricavati del panettone griffato Chiara Ferragni al Regina Margherita. 

Pare inoltre, che la influencer abbia perso 16mila follower che poco scalfiscono i 16 milioni di persone che la seguono sui social, nonostante Ferragni sia stata attaccata anche dalla presidente del Consiglio, Giorgia meloni, dal paco di Atreju: "Gli influencer non sono quelli che fanno soldi a palate mettendo vestiti o borse o promuovendo carissimi panettoni facendo credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo servirà solo a pagare cachet milionari" alla quale ha riposto sibillino il marito Fedez elencando le opere di beneficenza messe in atto negli anni: "Mia moglie non ha l'immunità come la Santanché - indagata per falso in bilancio e bancarotta. La ministra, per il rapper - se non avesse l'immunità forse da quel palco avrebbe detto diffidate da noi stessi".  

"Esposto e sequestro"

Ora Codacons chiama in causa anche le Procure della Repubblica dell’Emilia Romagna (oltre a 104 Procure di tutta Italia), con un esposto presentato ieri alla magistratura di Boogna e delle altre province chiedendo di aprire indagini sul territorio per la possibile di truffa aggravata a danno dei consumatori. E non solo: alla Guardia di Finanza ha chiesto di porre sotto sequestro i conti delle società legate a Chiara Ferragni a tutela delle azioni di rivalsa da parte dei consumatori che hanno acquistato il pandoro griffato, i quali, anche in assenza di scontrino, possono chiedere la restituzione di quanto pagato inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it 

“La campagna promozionale invitava ad acquistare un pandoro Balocco-Ferragni e spronava all'acquisto facendo capire che il ricavato della vendita sarebbe andato interamente in beneficenza - si legge nella denuncia dell’associazione inviata alle Procure - Tutti i messaggi veicolati al pubblico per presentare l’iniziativa benefica (il comunicato stampa, una pagina sul sito www.balocco.it con l’indicazione della finalità della partnership, i post e le stories pubblicate dalla Signora Chiara Ferragni), sono stati realizzati associando le vendite del Pandoro griffato Ferragni al reperimento dei fondi utili alla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pur nella consapevolezza che la donazione era stata fatta mesi prima dell’inizio delle vendite dell’indicato Pandoro".

"Appare evidente e doveroso un intervento da parte delle competenti Autorità per accertare ed in caso sanzionare le pratiche commerciali sopra denunciate in quanto, sulla scia dei sentimenti solidaristici ed alla sensibilità verso le cure per poveri bambini bisognosi, sono stati indotti comportamenti commerciali (l'acquisto di un determinato Pandoro limited edition) - scrive Codacons - Nello specifico la modalità di presentazione della campagna per la vendita del pandoro limited edition è risultata ingannevole ed aggressiva, in spregio ai consumatori, i quali sarebbero stati sensibilmente influenzati nella loro capacità decisionale, soprattutto alla luce della destinazione dei ricavati ai bambini gravemente malati. Ingannevole in quanto essa induce o comunque è risultata idonea ad indurre in errore il consumatore medio inducendolo ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbe preso o che comunque non avrebbe preso con l'auspicio di concorrere per le cure pediatriche di patologie gravissime”.

Per tali motivi il Codacons ha chiesto alle procure “di voler utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare quanto esposto ed in caso positivo di verificare il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità penali e quindi la sussistenza dei presupposti per la contestazione del reato di truffa aggravata ovvero altre fattispecie penalmente rilevanti, oltre che, in caso affermativo, di esperire l’azione penale nei confronti di eventuali autori/responsabili di fatti penalmente rilevanti”.

Si scusa, ma "impugnerò il provvedimento

"Sono sempre stata convinta - spiega nel video Instagram - che chi è più fortunato ha la responsabilità morale di fare del bene. Questi sono i valori che hanno sempre spinto me e la mia famiglia e questo è quello che insegniamo ai nostri figli. Insegniamo anche che si può sbagliare e che quando capito bisogna ammettere e se possibile rimediare all’errore fatto e farne tesoro. Questo è quello che voglio fare ora. Chiedere scusa e dare concretezza a questo mio gesto. Devolverò un milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini, ma non basta: lo voglio fare pubblicamente perché mi sono resa conto di avere commesso un errore di comunicazione di cui farò tesoro in futuro, separando le attività di beneficenza, che ho sempre fatto e che continuerò a fare, dalle attività commerciali perché anche se il fine ultimo è buono, se non c’è stato un controllo sufficiente sulla comunicazione si possono generare degli equivoci".

"Come ho già detto nei giorni scorsi, impugnerò il provvedimento dell’Agcm perché lo ritengo sproporzionato e ingiusto - ha spiegato la influencer sui social - Il mio errore, in buona fede, è stato legare con la comunicazione un’attività commerciale a una di solidarietà. Purtroppo si può sbagliare, mi dispiace averlo fatto e mi rendo conto che avrei potuto vigilare meglio, ma se la sanzione dovesse essere, come io spero, inferiore a quella decisa dall’Agcm, la differenza verrà aggiunta al milione di euro. Nei prossimi giorni parlerò con il Regina Margherita per capire come l’ospedale utilizzerà la somma da me donata e vi racconterò periodicamente gli aggiornamenti. Il mio errore rimane, ma voglio far sì che da questo errore si generi qualcosa di costruttivo e di positivo. Grazie mille", ha concluso. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caso Balocco, esposto anche a Bologna: "Sequestrare i conti delle società di Ferragni"

BolognaToday è in caricamento