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Cronaca

Band che inneggia alle Br, esibizione anche a Bologna, il Comune: "Episodio censurabile"

Il gruppo P38 - la gang già al centro delle polemiche per una serata nel reggiano. Il leghista Ostellari annuncia interrogazione. La band replica: "Sì, siamo provocatori"

Non si spegnono le polemiche dopo l'emersione del caso del gruppo Trap P38-La gang, esibitosi nel reggiano in un locale Arci con tanto di stella a cinque punte e testi sull'assassinio Moro. La band, che in uno dei suoi video musicali fa ampio sfoggio stelle a cinque punte, bandiere Urss e Corea del Nord nei giorni scorsi si è esibita anche nell'attuale sede del Laboratorio Crash di via Corticella, spazio dato in gestione dal Comune per la ristrutturazione dal 2019 attraverso un bando.

Lo stesso Comune di Bologna ha poi fatto sapere di non avere ignorato l'episodio. "Abbiamo appreso oggi che il gruppo musicale P38 si è esibito negli scorsi giorni anche a Bologna in un immobile di proprietà comunale -si rende noto da Palazzo D'Accursio- reputiamo i messaggi veicolati dalla band gravi e oltraggiosi, inaccettabili in una città come Bologna che conosce le ferite del terrorismo. L'amministrazione comunale reputa tale episodio riprovevole e censurabile".

La Lega annuncia interrogazione a Lamorgese

Sulle barricate invece sale la Lega, che con il senatore Andrea Ostellari annuncia una interrogazione parlamentare alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. I testi delle canzoni della band reggiana "P38-La Gang", che si è esibita in un circolo Arci di Reggio Emilia e ha in programma tour anche in altre città come Bologna, Padova, Verona e Milano, continua il parlamentare leghista, "offendono al cuore la nostra democrazia. Negli attacchi alla Lega e a Matteo Salvini, sui cui invitano, tra le altre cose, a sparare, in quelli verso le Forze dell'Ordine, verso Aldo Moro, verso tutte le vittime del terrorismo. E' inaccettabile che il sangue versato per la libertà degli italiani venga profanato da voci fuori dalla storia e prive di ogni dignità".

Il comunicato del gruppo: "Sì, siamo estremi"

Subito dopo l'emersione del caso reggiano, il gruppo trap ha pubblicato un lungo comunicato. "Quando si parla di arte, e ancora più quando si parla di musica, è spesso la provocazione a scuotere gli animi, a far voltare le teste, a riuscire a rappresentare un sentimento nuovo ed entrare nel cuore della gente", specifica la band. E ancora: "Siamo estremi? Sì. Siamo provocatòri? Sì. Tutto questo è voluto. Il fatto stesso che qualcuno si indigni è, in un certo senso, previsto. Siamo qui per creare slanci".
 

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