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Cronaca

Boom ristorazione, inchiesta Libera: "Anomalie e meccanismi simili a criminalità"

Il lavoro nell'ambito dell'ottava edizione di F.i.l.i., il Festival dell'informazione libera e dell'impegno organizzato dalla stessa associazione

Dal fiorire di attività ristorative nel centro storico e nella prima periferia di Bologna emergono "vicende giudiziarie legate alle mafie, segnalazioni ma anche anomalie e meccanismi che rimandano a quelli utilizzati dalla criminalità". A lanciare l'allarme è Libera, con una nuova video-inchiesta che sarà presentata nell'ambito dell'ottava edizione di F.i.l.i., il Festival dell'informazione libera e dell'impegno organizzato dalla stessa associazione: appuntamento da giovedì a sabato al centro Costa di via Azzo Gardino.

"Quest'anno accendiamo un riflettore sul mondo della ristorazione: un settore strategico di sviluppo per Bologna che però presenta dei movimenti e delle ombre che cerchiamo di mettere in luce", afferma in conferenza stampa Andrea Giagnorio di Libera Bologna, autore dell'inchiesta insieme a Sofia Nardacchione. Da questo lavoro "emergono soggetti e locali che hanno un'espansione vorace sul nostro territorio, in particolare nel centro storico. Emergono- continua Giagnorio- imprenditori che con disinvoltura non pagano le tasse e l'erario mettendo poi delle società-schermo per impedire che questi crediti siano recuperati. Emergono soggetti con un passato complicato dal punto di vista giudiziario che però sono ancora presenti in città e che spesso hanno anche a che fare con i cittadini con atteggiamenti intimidatori".

Si tratta di "movimenti che si svolgono sotto la superficie dell'acqua, spesso in silenzio, ma è importante che vengano alla luce- aggiunge l'attivista- per far aumentare la consapevolezza in città di questo fenomeno. Lo facciamo anche mostrando i danni che vengono fatti ai lavoratori, ai cittadini, ai professionisti e a tutti gli altri operatori del settore".

Alla video-inchiesta si è arrivati con un articolato lavoro, racconta Nardacchione: "Tantissime le segnalazioni raccolte e approfondite, centinaia le visure fatte per capire i legami delle società del mondo della ristorazione". Ma il festival toccherà anche molti altri temi: dal decreto Caivano e i reati economici ai Cpr e le migrazioni, "come sempre cercando di creare collegamenti con tanti territori- sottolinea Nardacchione- e soprattutto di approfondire quello che avviene sul nostro".

L'edizione di F.i.l.i. che sta per iniziare "sarà ricca di temi affrontati ad ampio raggio e a tutti i livelli, partendo dal discorso della prevenzione per arrivare fino agli strumenti di contrasto della presenza mafiosa sul territorio", dichiara Giulia Sarti, delegata alla Legalità democratica e alla lotta alle mafie. Affrontare questi argomenti è importante e questo "non per alzare polveroni e gridare al lupo ma per fare il quadro e rendersi conto di qual è la situazione sul territorio", aggiunge Sarti, sottolineando poi come l'inchiesta in particolare sia oggi uno strumento "quasi demonizzato, quando invece è il sale delle azioni che un'amministrazione può mettere in campo, dell'informazione per i cittadini e del confronto pubblico". Al festival parteciperanno, tra gli altri: il sindaco Matteo Lepore, il comandante della Guardia di finanza Carlo Levanti, la docente Stefania Pellegrini, la magistrata Morena Plazzi, la parlamentare Enza Rando e il giornalista Giovanni Tizian.

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