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Covid e bambini

Bronchioliti e sinciziale: "No allarmismi, ma è bene usare precauzioni, sopratutto per i bimbi sotto l'anno"

La direttrice della pediatria dell'Ospedale Maggiore fa chiarezza sul vrs, il cosiddetto "covid dei bambini"

Il reparto di pediatria dell'Ospedale Maggiore, così come ci ha spiegato la sua direttrice, la dottoressa Chiara Ghizzi, è affollato di bambini affetti da virus respiratori. Fra i genitori c'è un po' di ansia e da tempo si sente parlare con insistenza di virus respiratorio sinciziale (VRS), lo stesso che ha colpito la figlia di Chiara Ferragni e Fedez: "Il caso ha contribuito a far conoscere questo virus particolarmente impegnativo per i più piccoli (sotto l'anno di età), che può svilupparsi in bronchiolite per i 3/4 dei casi - spiega Ghizzi - ma che è solo una delle cause della bronchiolite. Non dimentichiamoci che i virus delle vie respiratorie sono diversi: rhinovirus, adenovirus, para influenzali...".

Non c'è ragione però, secondo la direttrice del reparto, di allarmarsi troppo. Piuttosto seguire qualche buona pratica per prevenire il ricovero e sapere quando è il caso di andare al pronto soccorso: "Sappiamo intanto che la mortalità è rarissima e che con quattro o al massimo cinque giorni di ricovero il bambino torna ad essere in salute come prima. E' noto come i bambini in età scolare siano naturalmente esposti ai virus e come crescendo sviluppino un'immunità: per i lattanti e i bimbi sotto l'anno il discorso è diverso ed è utile usare delle precauzioni". 

Cosa fare e cosa no, quando è il caso di portare i piccoli al pronto soccorso e come evitare il contatto con i virus respiratori che possono arrivare alla bronchiolite? Il riconoscimento precoce del virus può fare la differenza? 

La dottoressa Ghezzi ha cercato di chiarire alcuni aspetti. Tema neonati e lattanti: bisogna cercare di tenerli in ambienti sani ed evitare i luoghi affollati, dove potrebbero entrare a contatto con i virus. Usare la mascherina per l'accudimento se si sta loro molto vicini e lavarsi o igienizzarsi sempre le mani prima di toccarli. Se a casa ci sono fratelli e sorelle più grandi (sui quali il virus non ha effetti altrettanto seri) attenzione, perchè potrebbero contagiarli. 

Le prime avvisaglie sono lo scolo nasale e dei colpi di tosse. Se il bimbo dorme e si alimenta normalmente non ci si deve preoccupare. Bene i classici lavaggi al nasino. 

Se la rinite peggiora e subentra la febbre, che magari arriva anche a superare i 37.5°, allora è il caso di rivolgersi al proprio pediatra ed eventualmente ricorrere alle cure ospedaliere. 

Boom di bambini (anche molto piccoli) ricoverati per problemi respiratori: "Pediatria come i reparti covid"

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