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Cronaca

Cinema Modernissimo, Ulivieri: "Per una persona disabile è un’impresa"

Attivista e membro del "Diversity Team", ha fatto un sopralluogo nella sala rinnovata: "Questa mancanza di attenzione ai dettagli fa sentire le persone in carrozzina come ospiti secondari"

E' stato inaugurato, per la seconda volta, ieri, il Cinema Modernissimo, la sala aperta nel 1915 in pieno centro a Bologna. Per l'occasione, è stata organizzata una settimana di eventi con ospiti "di peso", come il regista Wes Anderson. 

"Il buon Gualtiero (Gualtiero Pontoni,il progettista - ndr) ha trascurato un piccolo particolare: l’accessibilità per le persone con disabilità di vario tipo, sia motorie che sensoriali. Ma, ovviamente, non possiamo biasimarlo. Dopotutto, stando a quanto si potrebbe credere, le persone con disabilità sono una ‘novità’ recente, quasi come se fossero atterrate sul pianeta solo negli ultimi decenni, giusto? Chissà, forse nel 1915 le scale erano l’unico modo per raggiungere qualsiasi luogo, e le barriere architettoniche un concetto alieno, proprio come gli alieni che hanno portato le persone con disabilità sulla Terra". A scriverlo nel blog de Il Fatto Quotidiano è Max Ulivieri, attivista per i diritti delle persone disabili, che ironizza su una nuova specie "il ‘disabile pensante’, che non solo esiste ma ha anche il terribile ardire di voler partecipare attivamente alla vita culturale". 

Max Ulivieri è uno dei membri del "Diversity Team", selezionati attraverso un bando del Comune, per affiancare lo sportello anti-discriminazioni, chiamato SPAD, è fa alcune considerazioni sul gioiello Liberty che ha riaperto i battenti. 

Disabili, come entrare e vedere il film al Modernissimo?

"A prima vista, sembra che sia stato fatto un lavoro notevole. Gli scalini, nemici giurati dell’accessibilità, erano un bel po’. Ma ecco la soluzione ingegnosa: una piattaforma elevatrice, azionata da un pulsante, che magicamente trasporta fino a un percorso libero da ostacoli, direttamente alla galleria. I posti per le carrozzine? Sarebbero 2, o forse 4, una questione ancora in bilico, appesa a un filo di considerazioni sulla sicurezza" scrive. 

Quanto alla sala "il disabile, ahimè, è relegato in galleria. Perché? Perché per raggiungere la platea c’è una scala a chiocciola, un capolavoro del buon Gualtiero, che evidentemente non aveva previsto l’arrivo dei ‘disabili pensanti’ con le loro moderne carrozzine. Ah, ma attenzione! C’è una piattaforma che conduce in platea. Ma ahimè, c’è un piccolo intoppo: in caso di blackout, le persone in carrozzina si ritroverebbero imprigionate in platea per il mancato funzionamento della piattaforma. E chi ha mai sentito parlare di piattaforme con batterie di emergenza? Apparentemente, nel 2023, questo concetto sembra ancora fantascienza".

La piattaforma di accesso principale, riferisce Ulivieri, non è stata approntata per l’inaugurazione del 21 novembre: "E così, per affrontare l’arduo ostacolo dei 24 scalini, ecco la soluzione geniale: l’acquisto di un mezzo cingolato, affettuosamente chiamato ‘scoiattolo’, che può trasportare persone su carrozzine elettriche o manuali giù per le scale. Una sorta di montagne russe per carrozzine, che, sorprendentemente, non sembra riscuotere grande entusiasmo tra le persone che dovrebbero beneficiarne".

Il sopralluogo

In accordo con le responsabili della Cineteca, Ulivieri è andato a verificare: "Data l’assenza di piattaforme o dispositivi di accesso per carrozzine, chiediamo ai responsabili del cantiere la possibilità di utilizzare la loro piattaforma". 
I posti per i disabili in carrozzina "sono limitati a due, situati ai lati delle scalinate. Il problema principale è la balaustra con il suo corrimano in legno che ostacola la visuale dello schermo. In aggiunta, i ricami in ferro battuto all’interno della balaustra peggiorano ulteriormente la situazione, rendendo difficile la visione del film. Questi ostacoli visivi rappresentano un problema significativo, specialmente in un luogo dove la visione è l’elemento centrale dell’esperienza", spiega. 

"Questa mancanza di attenzione ai dettagli fa sentire le persone in carrozzina come ospiti secondari, piuttosto che spettatori a pieno titolo, in uno spazio che dovrebbe essere inclusivo e accogliente per tutti - considera - mi mostrano anche un cuscino acquistato per farlo utilizzare eventualmente da persone in carrozzina per sollevare la loro visuale. In alcuni casi può funzionare ma molte persone non amano inserire, per così dire, oggetti estranei nelle loro sedute. Anche perché ci possono essere problemi d’equilibrio".

Perchè inaugurarlo senza piattaforma?

"La prima domanda che pongo riguarda l’inaugurazione del cinema, in particolare il perché sia stata programmata nonostante la mancanza di una piattaforma di accesso per carrozzine. La risposta è che l’inaugurazione doveva avvenire entro fine anno per garantire l’arrivo di parte dei fondi di ristrutturazione. 
Pochi giorni dopo arriva un suggerimento: assottigliare il corrimano per renderlo meno invasivo - racconta - Questo mi fa capire che è possibile apportare modifiche che non compromettano la bellezza storica del cinema, rendendolo più accessibile. E soprattutto l’importanza di avere già in fase di progettazione qualcuno che oltre a conoscere l’accessibilità e le leggi, magari ha esperienza personale. Invece troppo spesso ci fermiamo alle leggi, alle misure ma non abbiamo l’occhio allenato e una mentalità elastica che ci permetta di andare oltre".

Una "sensazione di estraneità nei confronti degli spazi riservati alle persone con disabilità - esprime - Questi luoghi non sembrano 'appartenere' a me o ad altri in carrozzina, mancando di caratteristiche specifiche che li rendano accoglienti e pensati appositamente. Sono percepiti come semplici spazi vuoti e di passaggio, non adeguatamente attrezzati per una visione confortevole. Questa mancanza di attenzione ai dettagli fa sentire le persone in carrozzina come ospiti secondari, piuttosto che spettatori a pieno titolo, in uno spazio che dovrebbe essere inclusivo e accogliente per tutti".

Cinema Modernissimo, ecco l'anteprima del paradiso dei cinefili

L'esempio del Crescentone 

Per decenni è stato stato inaccessibile per le persone in carrozzina "tranne durante eventi speciali, come quelli cinematografici, quando venivano installate delle pedane temporanee. La Sovrintendenza, per lungo tempo, ha negato l’approvazione per scivoli permanenti. Tuttavia, la situazione cambia con una proposta di Egidio Sosio, ex Disability Manager del Comune, approvata sia dalla Giunta comunale che dalla Sovrintendenza. Con un investimento di 5.830 euro, viene realizzato uno scivolo semicircolare, armoniosamente integrato nell’ambiente circostante, tanto da sembrare sempre esistito. Questa realizzazione dimostra che, quando c’è volontà, è possibile combinare accessibilità e rispetto per il patrimonio storico - ricorda Uliveri - L’esperienza al Cinema Modernissimo evidenzia quanto ancora ci sia da fare per garantire l’accessibilità e la fruibilità degli eventi per tutti, inclusi individui in carrozzina, nonché persone sorde o cieche. È un promemoria importante che la vera bellezza di un luogo di cultura e spettacolo risiede nella sua capacità di essere inclusivo e accessibile a tutti, senza esclusioni", conclude.

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