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Cronaca

Città 30, Forza Italia minaccia ricorso al Presidente della Repubblica

Lo annunciano il coordinatore Scavone e il consigliere Stanzani: “Non serve agli scopi dichiarati dal sindaco”

Si preannuncia tempesta sulla delibera Città 30, già attiva da luglio ma che diventerà effettiva – compresa di sanzioni – da gennaio. I rappresentanti comunali di Forza Italia, vale a dire il coordinatore cittadino Angelo Scavone e il consigliere comunale Nicola Stanzani, hanno convocato una conferenza stampa per annunciare che presenteranno un ricorso alla delibera direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il provvedimento, per Scavone, “non serve agli scopi dichiarati dal sindaco. La differenza tra i 30 e 50 chilometri orari non determina un'incidentalità così grave come sembrerebbe risultare dagli studi che ha esposto il Comune”

“Certo, una differenza di impatto tra i 50 e i 30 chilometri orari c’è – dice invece l’ingegnere dei trasporti Massimo Kolletzek – ma secondo questa logica dovremmo andare tutti ai 10 chilometri orari. Gli incidenti gravi spesso si verificano a causa di persone che guidano in stato di ebrezza e sotto l'effetto di stupefacenti a velocità che non sono nè i 30 nè i 50", dice Kolletzek. In ogni caso, per Scavone la delibera è “illegittima”, perché porta “gravi violazioni” del Codice della strada.

La proposta avanzata dai forzisti, come scrive l’agenzia Dire, è quella di chiedere a Lepore di ritirare la delibera e “discutere una mappatura della città, in via non generale, dove introdurre i limiti a 30 anche in collaborazione con i Consigli di Quartiere che sanno meglio del centro quale viabilità sottoporre a questo limite". Per Scavone esistono zone dove si potrebbe porre il limite anche a 10 chilometri orari, ma solo in “situazioni circoscritte”. Il limite diffuso, invece, è "un castigo per chi si deve muovere in macchina ma non la soluzione per gli incidenti mortali". In caso Lepore non accettasse la proposta, Forza Italia impugnerebbe la delibera, rivolgendosi direttamente al Presidente della Repubblica, visto che i tempi per rivolgersi al Tar sono in scadenza. L’idea sarebbe quella di raccogliere le firme entro ottobre e presentare il ricorso attraverso i legali del partito. 

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