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Cronaca

Donne, ecco il nido aperto 365 giorni all'anno

Tra i vari progetti dell'Ausl per sostenere le donne, un asilo aziendale e le iniziative contro il gap salariale, la violenza di genere e sessuale e lo sportello per le patologie femminili

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Un nido aziendale aperto 24 ore su 24 e 365 giorni all'anno in un progetto dell'Ausl di Bologna. Lo ha illustrato oggi il direttore generale Paolo Bordon. La sanità "è prevalentemente donna, il 70% del nostro personale è al femminile, ma nei prossimi anni diventerà l'80-85% - spiega Bordon - Quindi dobbiamo tarare la nostra organizzazione rispetto alle loro esigenze, creando servizi aggiuntivi".

"E' la prima volta che faccio il direttore generale in un'azienda sanitaria che non ha un nido. In altre aziende abbiamo anche attratto nuovi professionisti grazie a servizi come questi" quindi "abbiamo attivato un gruppo tecnico con un contributo di 400.000 euro della Fondazione del Monte, su un valore complessivo di un milione di euro".

Ci vorranno circa due anni per realizzarlo e sarà vicino all'ospedale Maggiore: "E' un progetto che nasce anche dalle richieste delle nostre dipendenti che si differenzi dalla già ricca offerta di servizi comunali, con una flessibilità oraria adeguata alle esigenze e ai turni del nostro personale. Una struttura aperta 24 ore e 365 giorni all'anno".

Donne, gap salariale 

Penalizza anche le operatrici della sanità bolognese. Nella professione medica, le donne rappresentano il 62% della categoria ma hanno una retribuzione in media inferiore fino al 20% rispetto ai colleghi uomini, anche se "azienda vige la parità salariale, non facciamo differenze" osserva il DG. Il gap si genera nella parte variabile dello stipendio, le donne fanno meno libera professione. Le donne dell’Azienda USL di Bologna utilizzano il 93% che contratti di lavoro part time ed il 90% dei congedi parentali non retribuiti.

Donne, terza edizione del festival 'Io conto-Il valore delle donne'

L'azienda sanitaria ha presentato oggi le iniziative per la Giornata Internazionale dellA Donna, insieme alle associazioni Sophia e Dry Art. Una rassegna di eventi, da oggi fino a maggio, con l'obiettivo di promuovere l'educazione e l'autonomia finanziaria delle donne. In Italia, cita Chiara Cretella dell'associazione Sophia, "nove donne su 10 non hanno autonomia economica. Fanno più donazioni e volontariato, ma non parlano di soldi. E la metà delega al partner le decisioni economiche. Il 63% ha un proprio reddito personale, ma il 37% non ha un proprio conto corrente. Quattro su dieci non lavorano".

Un'inziativa che punta a dare strumenti in particolare alle donne migranti e in condizioni di fragilità. Anche per questo, grazie al contributo di Coop Alleanza, agli incontri saranno distribuiti buoni spesa, oltre a merenda e servizio di baby-sitting per i figli. Prevista anche attività di formazione nelle scuole, dove si parlerà (coi più piccoli) anche di decrescita felice partendo da figure come Vandana Shiva e Greta Thumberg. 

Sportello patologie femminili

Domani, 8 marzo, al via la campagna di sensibilizzazione “Percorsi Salute Donna” dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche, rivolta alle cittadine e ai cittadini. Dalle ore 9 alle ore 17, presso il padiglione principale, sarà allestito un punto informativo dove si potranno ricevere informazioni sui percorsi clinici di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dedicati alle patologie femminili come sclerosi multipla, cefalee, epilessia, disturbi della nutrizione e alimentazione, ma anche esami neurodiagnostici come la RM fetale. Inoltre, per chi non riuscisse a raggiungere l’Istituto Scienze Neurologiche e volesse ricevere informazioni su ricerche e percorsi dedicati alle donne, sarà possibile telefonare, sempre dalle ore 9 alle 17, al numero di telefono 051.4966184, mentre per tutto il mese di marzo clinici e ricercatori (metterei personale clinico e della ricerca, così da evitare la declinazione al maschile) risponderanno a quesiti e domande che i cittadini e le cittadine vorranno inviare alla mail percorsisalutedonna@isnb.it

Violenza di genere

L’Azienda USL di Bologna sta sviluppando uno specifico percorso di formazione volto al conseguimento di un “core curriculum” in grado di attestare l’apprendimento di conoscenze e competenze acquisite dai dipendenti su questi temi. Il progetto, parte integrante del Piano aziendale per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, prevede un questionario rivolto a tutti/e i/le dipendenti che sarà disponibile, a partire da domani 8 marzo, sulla intranet aziendale per rilevare la consapevolezza e l’esperienza vissuta dai diversi operatori e operatrici. Dall’analisi dei dati acquisiti, che si stima possa avvenire entro il prossimo settembre, verrà avviata la programmazione di specifici percorsi di formazione dedicati ai/alle dipendenti che partiranno con la restituzione della fotografia sulla conoscenza e consapevolezza generale in Azienda. Un ulteriore progetto è rappresentato dalla promozione dell’adesione da parte dei/delle Caregiver ai Programmi di screening oncologici organizzati. La tematica della salute dei/delle Caregiver riveste infatti una notevole importanza nell’ambito della Medicina di Genere.

Dalle campagne di sensibilizzazione e diffusione del numero antiviolenza 1522 affisso nei servizi dedicati alle donne in tutte le strutture aziendali, ai corsi di educazione finanziaria dedicati alle donne e volti alla loro emancipazione, al rafforzamento delle reti inter-istituzionali con l’obiettivo di arrivare ad un’intercettazione precoce della violenza di genere, queste le iniziative già messe in campo da Ausl, oltre ai corsi organizzati nelle scuole dal personale degli Spazi giovani per educare adolescenti e pre-adolescenti alla relazione tra generi, cercando anche solo di mettere in discussione comportamenti talvolta acquisiti all’interno del proprio nucleo famigliare. Nell’anno scolastico 2022-2023 sono stati coinvolti 20 istituti comprensivi appartenenti ai Distretti sanitari di Bologna città, Pianura Ovest, Reno-Lavino-Samoggia, e di Savena Idice, ovvero 76 classi nonché 1.658 ragazzi/e ed oltre 730 adulti di riferimento (tra insegnanti, genitori e personale educativo).

Giornata Internazionale della Donna: il calendario degli appuntamenti a Bologna per l'8 marzo

Violenza sessuale

Restano stabili (tra i 40 e i 50) gli accessi delle donne che si sono rivolte tra il 2022 e il 2023 all’Ambulatorio dedicato alle vittime di violenza sessuale, mentre continuano a crescere le domande di accesso  al Centro Liberiamoci Dalla Violenza (LDV) dell’Ausl di Bologna: uno strumento di prevenzione e contrasto alla violenza di genere focalizzato principalmente su un percorso di trattamento per gli uomini che hanno agito violenza che prevede incontri settimanali o bisettimanali presso la Casa della Comunità Navile. Nel corso del 2023 presso il Centro LDV sono stati assistiti 30 uomini, mentre sono arrivati a 137 gli uomini in lista d’attesa, di cui 129 da “Codice rosso” ovvero con un percorso giudiziario in atto. L’accesso al Centro - finalizzato a rendere l’uomo consapevole della violenza, favorendone il controllo - è volontario e gratuito, sebbene siano fattori di esclusione l’eventuale dipendenza da sostanze, la presenza di una conclamata psicopatologia, l’impossibilità comunicativa per questioni linguistiche, nonché l’indisponibilità a consentire all’operatore di contattare l’eventuale partner all’inizio del percorso.

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