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Cronaca Reno / Via Battindarno

Fermato presunto assassino del giovane accoltellato in via Battindarno

E' un 22enne, aderente ad un gruppo dedito allo sfruttamento della prostituzione. Fermati anche 3 sodali. La vittima è stata freddata probabilmente per essersi avvicinato troppo a due lucciole del loro giro

Fermato nella notte il presunto assassino di Iulian Cojocaru, il giovane rumeno trovato morto in via Battindarno inseguito ad una coltellata al cuore.
Sospettato del reato di omicidio doloso aggravato da futili motivi un 22enne albanese, appartenente ad un gruppo dedito al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione.

Proprio l’indagine incrociata di della Procura e della Squadra Mobile ha portato al collegamento tra l’uccisione efferata del giovane rumeno e la cosca di sfruttatori di cui fanno parte, oltre al sospettato, anche altri 3 soggetti – tutti di nazionalità albanese. Gestite dal clan alcune giovanissime prostitute dell’est. Due delle quali erano entrate in contatto con la vittima, reo appunto di aver fatto amicizia con loro e di averle ospitate nel suo appartamento, probabilmente per dividerne le spese dell’affitto.

A far nascere l'acredine, proprio la vicinanza del giovane assassinato  alle due lucciole e i suoi gesti cortesi. Ultimo casus belli fu il fatto che il rumeno portò dei panini in strada alle due ragazze. Un gesto d'amicizia, senza secondi fini, Julian infatti viene descritto come un "bravo ragazzo", un lavoratore. Estraneo al losco giro, nel quale è incappato per vie traverse. Cojocaru-Iulian-001-2Ma le sue attenzioni verso le due donne non furono affatto "gradite" dai loro "protettori", evidentemente rosi dalla gelosia e dallo spirito di sopraffazione e possesso. (FOTO A DESTRA: Iulian, la vittima)

Testimoni hanno raccontato agli inquirenti che tra il rumeno e gli sfruttatori erano insorti litigi, poi degenerati in minacce. In sintesi il giovane avrebbe dovuto “lasciar perdere le due ragazze” considerate di “proprietà” del gruppo.

Una accesa lite tra l’accoltellato e il sospettato nacque anche la sera stessa dell’assassinio. I due si incrociarono in strada, fermarono le macchine, da lì partì un diverbio, per motivi ancora ignoti, e poi il 25enne ripartì a bordo della sua golf. Per poi fermarsi pochi metri più avanti, e crollare riverso su via Battindarno, con il petto sanguinante.

Trovata a pochi metri dal corpo del cadavere l’arma del delitto, un coltellino di piccole dimensioni, che ha freddato la vittima solo grazie al colpo “da maestro” infertogli dal suo esecutore.

Le indagini sono comunque ancora in corso, il sospettato al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere.- Ma comunque a carico suo e dei suoi tre sodali resta il fermo per il reato di sfruttamento e favoreggiamento alla prostituzione.

Il gruppo di "sfruttatori" è entrato all'attenzione della seconda sezione della Squadra Mobile già all'inizio di settembre. I membri, infatti, si erano resi autori di efferati episodi di violenza. A denunciarli una donna dell'Est, malmenata da alcuni esponenti del gruppo dopo che la figlia, costretta dagli stessi a prostituirsi, decise di scappare per uscire dal giro. Da qui la ripercussione degli sfruttatori, che hanno fatto irruzione a casa della madre e dopo averla pestata hanno messo a soqquadro l'appartamento alla ricerca dei documenti della giovane, con i quali avrebbero potuto rintracciarla. Del giro della cosca fanno parte almeno 8 ragazze, tutte giovanissime e provenienti dai paesi dell'Est, costrette a subire pesanti vessazioni e abusi.

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