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Cronaca Centro Storico / Piazza di Porta Saragozza

Gay Pride, il Comune difende la manifestazione: "Il percorso non cambierà"

Chiesa e omosessuali in città devono imparare a convivere, così l'Assessore Lepore mette a tacere le diatribe legate all'evento. E il sindaco bacchetta i polemici: 'Solita discussione provinciale"

Il percorso del Gay Pride del prossimo 9 giugno a Bologna non cambierà. In barba alle polemiche infuriate: in testa la chiesa, spalleggiata da Udc, che ha urlato alla 'provocazionE', in quanto si è proposto di far partire il corteo da Porta Saragozza - sì sede storica dell'Arcigay - ma ora sede del museo della Beata Vergine Maria.

Per l'assessore Matteo Lepore non c'è motivo di contrasti: "La  manifestazione,  su  richiesta  degli  organizzatori,  parte da  Porta Saragozza, un  luogo importante  per  tante  parti della comunità. Devono convivere  simboli diversi: noi vogliamo portare avanti il dialogo e non la divisione".

A chi ha poi sollevato obiezioni circa la partecipazione annunciata di bambini alla manifestazione, Lepore ha replicato durante una seduta di Question Time in Comune: "Credo  che  non  dobbiamo avere paura di noi stessi. E' vero, ci sono  tantissime  famiglie  che  hanno due mamme, due papà, e che hanno dei bambini. Ed è loro diritto poter andare per strada con i loro figli."

Nonostante la strenua difesa del movimento omosessuale, Lepore ha però inviato un messaggio agli organizzatori della manifestazione: "Spetta al movimento del Pride manifestare in maniera civile, appropriata e rispettosa nella nostra città perché è nell'interesse soprattutto di chi porta avanti quelle istanze".

IL SINDACO MEROLA. Le polemiche scoppiate intorno alla manifestazione dell'orgoglio omosessuale sono per il sindaco Virginio Merola "la solita discussione provinciale". Secondo il primo cittadino, infatti, "si tratta di una polemica vecchia". Il Pride, ha sottolineato, "é una grande occasione per la città, una città plurale come la nostra, e ogni volta ripartiamo da polemiche di vent'anni fa". Dunque ha chiesto a tutti di "mettersi in sintonia per fare in modo che l'evento funzioni al meglio, quando invece stiamo tutti a fare in modo che funzioni al peggio: mi auguro - ha concluso Merola - che si capisca che le profezie che si autoavverano fanno male a Bologna".

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