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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Imola

A Imola più soldi ai centri anziani, ma via tutte le slot machine

Contributi aumentati ai centri sociali, dove " le persone devono trovare amici, disponibili a sostenerli e aiutarli, non strumenti che li condannano a una vita di dipendenza"

Un "dialogo proficuo e collaborativo, feste dei quartieri e delle frazioni, per le quali i centri sociali hanno svolto il ruolo di 'pivot' all'interno del territorio in cui sono situati, aggregando attorno al progetto 'Intrecci di Comunità' le realtà associative, educative e scolastiche, caritatevoli, e parrocchiali, servizi sociali e centri giovanili".
Csoì il Comune di Imola che ha aumentato le risorse destinate  ai centri sociali: “Quest'anno le somme ripartire come contributi sono superiori all'anno scorso - ha dichiarato l'assessora al Welfare, Daniela Spadoni quindi i centri sociali devono riappropriarsi del ruolo di promotori sociali, promuovere iniziative culturali, di formazione, ed educative, di festa, affinché le persone si sentano parte attiva di una comunità.

Dai 60.000 euro del 2022, si è passati ai 67.000 del 2023 e ne beneficiano i centri A. Giovannini, Asbid Bocciofila, Orti Belpoggio, Orti Anziani Campanella, Campanella, Fabbrica, La Stalla, Ponticelli, San Prospero, Sasso Morelli, Tarozzi, Palinsesto, Tiro a segno, La Tozzona e Zolino.

Via tutte le slot machine 

Nel corso di un incontro con i dirigenti dei centri, è stata messa in evidenza anche l'esperienza che alcuni centri sociali fanno, accogliendo al loro interno gli incontri dei Caffè Alzheimer, e di come tutti i centri sociali, nell'ambito del progetto “Imola, città amica delle demenze” possano diventare luoghi di accoglienza delle persone con disturbi cognitivi e di sostegno alle loro famiglie, nonché luoghi di educazione all'accoglienza delle difficoltà.

Quest'anno, fa sapere il Comune, è stato raggiunto un obiettivo importante, ovvero tutti i centri sociali hanno tolto le slot machine dai propri spazi "nella consapevolezza che un centro sociale che intende perseguire obiettivi di promozione umana, deve rifiutare tutte quelle situazioni che invece possono causare una regressione dell'autonomia delle persone e una permanenza nelle loro difficoltà. Nei centri sociali le persone in difficoltà devono trovare amici, disponibili a sostenerli e aiutarli, non strumenti che li condannano a una vita di dipendenza".

Il ruolo nei giorni critici dell'alluvione

“I centri sociali particolarmente in quest'anno sono stati interlocutori privilegiati dell'amministrazione comunale, sia durante i percorsi per lo studio e la preparazione delle feste di quartiere e delle frazioni, sia nei momenti tragici e difficili dell'alluvione, per cui ognuno si è inventato qualcosa per mettersi a disposizione della comunità. Chi ha ospitato e preparato pasti per la Protezione civile e per i volontari, chi ha organizzato cene per gli alluvionati, chi ha organizzato la raccolta dei beni di prima necessità per le famiglie e via dicendo" ha spiegato Spadoni.

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