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Domenica, 28 Aprile 2024
Il summit in Comune / Imola

Maltempo, Imola alla conta dei danni . "Cittadini non volevano lasciare casa, ho dovuto convincerli"

Il bilancio del sindaco Marco Panieri: circa 300 gli sfollati tra Sesto Imolese, Sasso Morelli e Spazzate Sassatelli (dove la situazione è ancora critica). Domani riaprono le scuole

“Abbiamo soccorso tanti anziani, anche una signora di 96 anni, nessuno di loro aveva mai visto una situazione del genere”. Il peggio è passato a Imola, dove il sindaco Marco Panieri ha tracciato un primo bilancio, dopo ore di intenso lavoro per mettere al sicuro la popolazione colpita dall’esondazione del torrente Sillaro e del canale Ladello, in particolare nelle località di Sesto Imolese, Spazzate Sassatelli e Sasso Morelli. 

Il fiume Santerno ha tenuto

La paura più grande riguardava il Santerno che attraversa la città, ma il fiume ha tenuto e non si sono registrati particolari problemi. Al momento la situazione più critica riguarda la località di Spazzate Sassatelli, dove “aspettiamo che cali il corso d’acqua, per poi procedere con la pulizia delle strade e spostare i veicoli in panne”. Qui infatti si è rotto l’argine che poi ha colpito diversi comuni del Ravennate, come Conselice e Massa Lombarda. Ma pure in questo caso, come in tutto il territorio imolese, l’emergenza “sta rientrando”, assicura Panieri al termine di un summit che si è tenuto in Comune a Imola con il presidente della Regione Stefano Bonaccini, la sua vice Irene Priolo e il sindaco della Città metropolitana Matteo Lepore, utile a fare un primo punto della situazione in una delle aree più colpite dal maltempo di questi ultimi giorni.

Le resistenze dei cittadini 

A Sesto Imolese è ancora inaccessibile il cimitero perché sommerso dall’acqua, ed è chiusa via Ladello, che costeggia il canale. Complessivamente nell’imolese gli sfollati sono stati 300: una trentina ha trovato sistemazione in albergo, mentre altre 270 persone si sono trasferite temporaneamente da parenti o amici. Panieri ha raccontato che non è sempre stato facile convincere gli abitanti a lasciare le proprie case. “All’inizio in molti sono rimasti”, per poi cambiare idea dopo che la situazione si è fatta sempre più critica. “In alcuni casi c’è stato l’intervento dei vigili del fuoco”, e in altri lo stesso sindaco si è presentato sul posto, anche in piena notte, “per convincerli ad andare via”. A Sasso Morelli, invece, in accordo con la Regione e la Protezione Civile, si è scelto di non procedere all’evacuazione degli abitanti, “ma di spostarli ai piani alti, altrimenti avremmo avuto circa 2 mila sfollati”, scelta che ha permesso di liberare uomini e donne impegnati nei soccorsi su aree più critiche. Ad ogni modo, tra tre o al massimo cinque giorni, tutti dovrebbero poter ritornare nelle proprie case.

Riaprono le scuole

Le scuole, invece, chiuse in queste tre frazioni da martedì fino ad oggi (ma solo per precauzione e per evitare spostamenti), domani riapriranno. Nei prossimi giorni inizierà il conto dei danni provocati dall’alluvione. Nel frattempo, la Regione invierà sul territorio una sessantina di volontari che aiuteranno il Comune e i cittadini a ripulire le strade e le abitazioni danneggiate.

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