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Cronaca

Ancora tensioni al parco Don Bosco: convalidato l'arresto di un 19enne

I carabinieri sono intervenuti su segnalazione dei residenti relative ad un furto al cantiere del tram. La situazione sarebbe degenerata, secondo l'accusa lanciata da alcuni attivisti in presidio nell'area

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È stato convalidato l'arresto è rimesso in libertà del19enne Giovanni Giordano, fermato al parco Don Bosco nella notte, ma non è stato sottoposto ad alcuna misura cautelare. Dopo la decisione del giudice un corteo ha attraversato il cnetro di Bologna, guidato proprio dal ragazzo. "Gio, il ragazzo aggredito, è libero! Nessuna misura per lui: "Un corteo spontaneo e felice sta arrivando al parco Don bosco. attraversando la città", hanno fatto sapere gli attivisti. 

Il 19enne, che da giorni protestava contro il il cantiere delle scuole Besta e l'abbattimento di alcuni alberi, è stato fermato nella notte in via Serena, poco lontano dal parco Don Bosco. Era accusato di furto, lesioni e resistenza a pubblico ufficile. Respinta, invece, la richiesta della Procura che puntava ad ottnere gli arresti domiciliari. "La giudice ha ritenuto che non esistano esigenze cautelari - spiega il legale del 19enne, avvocato Mario Marcuz - perché il giovane è incensurato, non c'è pericolo di fuga né di inquinamento delle prove. Sono stati inoltre acquisiti i video dell'arresto che abbiamo prodotto". Il processo è stato poi rinviato al 13 maggio, quando si terrà - spiega il legale - un'udienza filtro per decidere se procedere con rito ordinario, abbreviato o un patteggiamento. 

Il furto nel cantiere e l'arresto

Intorno alle 2 di notte alcuni residenti della zona hanno telefonato al numero di emergenza 112 per segnale che alcune persone stavano portando via attrezzi e vario materiale dal cantiere del tram di via Serena. Quando i carabinieri sono intervenuti, si sono trovati davanti tre ragazzi, che hanno cercato fuggire. Uno di loro, con il viso coperto da un passamontagna, però, è stato bloccato. In suo soccorso, poco dopo, sono arrivati una trentina di attivisti che nei giorni scorsi hanno cercato di bloccare l’abbattimento degli alberi del vicino parco Don Bosco e che continuano a presidiare l'area giorno e notte. Nel parapiglia che ne è seguito, tre militari sono rimasti feriti. Dopo l'arresto anche il ragazzo è stato portato in pronto soccorso al Sant'Orsola, medicato e dimesso intorno alle 6 di mattina con una prognosi di 5 giorni.

I video dell'arresto

"Le uniche immagini di cosa è successo le abbiamo fornite noi - spiega l'avvocato Mario Marcuz - e riguardano l'ultima fase dell'arresto. In cui il ragazzo arrestato manifestava palesemente sintomi di soffocamento, ricordo che è stato attinto due volte dal taser, dallo spray nonché ammanettato. Infatti diffonderemo le immagini. In ospedale è stato refertato con 5 giorni di prognosi per lesioni al collo e al costato". Uscendo dall'aula al termine dell'udienza, in attesa di conoscere la decisione del giudice, parlando con i giornalisti il legale ha aggiunto: "Nelle immagini si vede la difficoltà respiratoria, la sudorazione e un vero e proprio attacco di panico subito in quel momento. Sono i video che conosciamo già in questa materia, li abbiamo già visti in altre situazioni. Abbiamo fatto rilevare in aula - ha aggiunto il legale - che anche la modalità di azionamento del taser rispetto ad una situazione che poteva essere gestita altrimenti. L'uso del taser è raccomandato in situazioni estremamente eccezionali e in riferimento a momenti o pericoli di violenza di un certo tipo, che qui non c'erano, perché sicuramente il ragazzo stava scappando. Non aveva atteggiamenti di tipo aggressivo né aveva nulla in mano". La giudice Anna Fiocchi si è riservata e comunicherà la sua decisione nel tardo pomeriggio. Per tutto  diversi manifestanti si sono radunati in presidio di fronte al Tribunale. "No abusi in divisa, no repressione. Giò libero" è la scritta sugli striscioni appesi dagli attivisti davanti l'ingresso del palazzodi Giustizia in Via D'Azeglio, presidiato dalla polizia.

Le parole del sindaco

Sui fatti di stanotte è intervenuto anche il sindaco: "Fare chiarezza immediatamente su quanto è successo questa notte nel parco Don Bosco nel cantiere delle scuole Besta ai danni di un manifestante. - ha detto Lepore - Circolano ricostruzioni gravi che se confermate sarebbero inaccettabili. Mi aspetto si faccia chiarezza su quanto è avvenuto. Da cantiere per la realizzazione di una scuola, il parco Don Bosco si è trasformato in un teatro di scontro che Bologna non merita. Invito tutti a riflettere e a fare un passo verso il dialogo per trovare una soluzione ed evitare ulteriori tensioni. Io farò la mia parte". Parole ceh hanno scatenato una scia di reazioni e polemiche da parte delle opposizioni. 

Solidarietà da Bignami alle forze dell'ordine

"Da residente della zona, visto che abito in via Serena, ritengo doveroso ringraziare le forze dell'ordine che hanno risposto prontamente ad un appello dei cittadini e dei residenti che hanno chiesto loro di intervenire. C'era un'attività criminale in corso sia nel parco don Bosco sia nell'area circostante",  ha detto il vice ministro delle Infrastrutture e trasporti, Galeazzo Bignami. "La concomitanza di diverse situazioni e cantieri ingenera evidentemente delle tensioni e quindi vanno ringraziate le forze dell'ordine, in particolare i carabinieri, per quanto hanno fatto", ha aggiunto l'espojente di FdI che sottolinea "l'immaturità politica" dell'amministrazione Lepore nel gestire la situazione. "Non conosco il progetto delle scuole Besta - ha chiarito Bignami - ma escludo che non ci fossero altre possibili soluzioni percorribili". "C'è una situazione di difficoltà e di tensione determinata dall'incapacità del Comune di riuscire a fluidificare i rapporti e creare un clima di armonia e quanto sta avvenendo - ha proseguito Bignami - inevitabilmente, è la conseguenza di una incapacità del sindaco che tra l'altro sta anche dando corpo ad illazioni che sono fondate su ricostruzioni assolutamente inesistenti di quello che è avvenuto". Il vice ministro ha quindi espresso "solidarietà e ringraziamenti alle forze dell'ordine e ai carabinieri in particolare, che purtroppo intervenendo sono rimasti anche feriti".

DIRE Besta DIRE

Le voci di Wu Ming e del Pd bolognese

Il primo a schieraresi a favore del 19enne  è stato il collettivo di scrittori Wu Ming, che sul suo blog ha sottolineato come i carabinieri avessero utilizzato non solo "il manganello, ma anche taser e spray al peperoncino". Sulla vicenda sono intervenuti anche la segretaria del Pd bolognese Federica Mazzoni e il segretario cittadino Enrico Di Stasi. “Alla luce di quanto avvenuto questa notte al parco Don Bosco dove vi sono state ulteriori tensioni tra forze dell’ordine e manifestanti chiediamo che venga fatta piena luce quanto prima sull’accaduto - dicono - . Il Partito Democratico di Bologna richiama alla piena responsabilità tutti i soggetti interessati, condannando fermamente ogni atto di violenza e nella consapevolezza che l’episodio di questa notte si inserisce in un clima di violenza e tensione ormai insostenibile. Invochiamo quanto prima una riapertura del dialogo tra amministrazione e i comitati”  

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