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Martedì, 30 Aprile 2024
VITA NUOVA / Saragozza

Dall'esodo negli anni '30, alla rinascita dei 'casermoni': storia delle Popolarissime

Un nuovo giardino, e un nuovo padiglione, luoghi di promozione di percorsi formativi, culturali e di inclusione sociale. Da qui passa la riqualificazione del Quadrilatero tra le vie Malvasia, Pier de' Crescenzi, Casarini e dello Scalo

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Inaugura oggi - mercoledì 17 aprile - il nuovo padiglione e il nuovo giardino delle Popolarissime nel comparto Acer del Quadrilatero Scalo-Malvasia. Gli spazi sono frutto di un progetto di riqualificazione promosso dal Comune di Bologna in  collaborazione con Acer e la Fondazione Innovazione Urbana Rusconi Ghigi, che ha trasformato una parte delle aree pertinenziali in luoghi di uso pubblico e che ha visto il coinvolgimento delle comunità residenti e del territorio. 

Promozione percorsi formativi, culturali e di inclusione sociale

Con l’evento di inaugurazione prendono così il via le attività legate al progetto ATUSS - Giardino della Resilienza, finanziato attraverso i fondi PR FSE+ Emilia Romagna 2021-2027. Il progetto, in continuità con gli obiettivi di rigenerazione promossi e finanziati dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna all’interno del Bando Rigenerazione Urbana 2018, si concentra sulla promozione di percorsi formativi, di produzione culturale e di inclusione sociale, completando la riqualificazione fisica dell’area tra le vie Malvasia, Scalo, Pier de' Crescenzi e Casarini, con interventi immateriali integrati di welfare abitativo, culturale e di comunità.

 

Popolarissime, prima e dopo i lavori

Il Parco della Resilienza e il padiglione con Auditorium e Aula Polivalente

Il progetto rientra nella riqualificazione del Quadrilatero tra le vie Malvasia, Pier de' Crescenzi, Casarini e dello Scalo. Ne fanno parte il nuovo padiglione per la comunità di residenti con Auditorium e Aula Polivalente e il nuovo Parco della Resilienza, ovvero un giardino pubblico liberamente fruibile anche con la possibilità di svolgere percorsi didattici sul tema del ciclo dell’acqua e dell’importanza degli spazi verdi per una città sempre più resiliente ai cambiamenti climatici, e la riqualificazione energetica degli edifici di edilizia residenziale pubblica. 

Alla base dell’intervento progettuale l'obiettivo di rammendare il tessuto fisico e sociale, facendo perno sulla sua storia e sulla sua collocazione, secondo un filo rosso definito dal principio della resilienza, lavorando contemporaneamente alla riqualificazione energetica degli edifici residenziali, alla radicale trasformazione degli spazi pertinenziali in un nuovo e articolato giardino pubblico e didattico resiliente, alla ridefinizione simbolica dell’intero comparto per ri-costruire identità e relazioni routinarie positive. 

Esodo nei casermoni: la storia delle popolarissime 

 Nel 1934, a seguito della ristrutturazione dell'Istituto fascista per le Case popolari è istituita l'Azienda delle Popolarissime. L'ente bandisce un concorso per la costruzione di alloggi da destinarsi a famiglie numerose. Il progetto vincitore è quello degli architetti Franco Albini, Renato Camus e Giancarlo Palanti, esponenti di punta del razionalismo milanese, adattato alla realtà locale dal tecnico Francesco Santini (1904-1976).

Vengono costruiti numerosi stabili a più piani in diverse zone periferiche (via Vezza, Cirenaica, via dello Scalo). Le "Popolarissime", veri e propri "casermoni", che, per esplicita disposizione, possono nascere solo in periferia e lontano dalle arterie principali, sono destinate ad ospitare i diseredati del Baraccato ( ex ospedale militare fuori porta Lame) e le famiglie sfrattate dai borghi demoliti nel centro storico.

La struttura degli insediamenti, a rioni chiusi e autosufficienti, consente la messa in comune di vari servizi - l'asilo, la lavanderia, il gruppo rionale del PNF - e il controllo sociale tramite portineria.

I primi sei fabbricati sono consegnati nell'estate 1935. Il trasloco alle nuove case assume l'aspetto di un vero e proprio esodo, attuato con tutti i mezzi disponibili e anche portando le masserizie a spalla.

COSTRUZIONE POPOLARISSIME_foto salaborsa

Nuova vita

Dall'esodo degli anni '30 alla rinascita, oggi festeggiata con l'evento di inaugurazione delle nuove aree. Fitto il programma che prevede dalle 15 alle 20, tra via dello Scalo e via Malvasia, un pomeriggio di festa aperto a tutti con attività a cura di associazioni e Fondazione Innovazione Urbana Rusconi Ghigi.

Nel dettaglio: alle ore 15 esibizione di tango a cura dell'associazione OliTango; alle 16 passeggiata botanica alla scoperta del nuovo giardino, a cura di Fondazione Innovazione Urbana Rusconi Ghigi e attività sportive promosse dai Regaz dei Fava;
alle 17 inaugurazione del Giardino e del Padiglione. Saranno presenti il Sindaco, la Vicesindaca, il Presidente del Quartiere Porto-Saragozza, la Presidente della Fondazione e il presidente di Acer Marco Bertuzzi. A seguire punto stampa;
alle 17:30, battle di Hip Hop a cura di Avvertenze Generali in collaborazione con progetto dancER. La giornata si concluderà con un aperitivo curato da CIVIBO - Cucine Popolari Saffi. 

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