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Cronaca Zona Universitaria / Via Zamboni

Dopo gli scontri di ieri, i Giovani Palestinesi hanno occupato il Rettorato

L’azione del gruppo di studenti e attivisti pro-Palestina in seguito ai “gravissimi fatti di ieri”. L'obiettivo è un incontro con il rettore Molari

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Un gruppo di studenti e attivisti pro-Palestina ha occupato il Rettorato di via Zamboni 33. L’azione, scrivono, è diretta conseguenza dei “gravissimi fatti di ieri”, giornata in cui qualche centinaio di manifestanti si è scontrato con la polizia in tenuta antisommossa in via Indipendenza. Ad indispettire i manifestanti, dopo il ‘no’ del Senato accademico ad una richiesta di cessate il fuoco a Gaza, è stato l’atteggiamento del rettore Giovanni Molari, che ha prima consentito ad una rappresentanza di manifestanti di entrare nel Teatro Manzoni (dove si stava celebrando l’inizio dell’anno accademico) per parlare davanti alla platea, salvo poi interromperle togliendo loro il microfono di mano.

Per questo, il corteo di ieri si è concluso in via Zamboni 32, con gli studenti e le studentesse che sono entrate all’interno dell’Università. Oggi, invece, il gruppo Giovani Palestinesi, ha occupato “ad oltranza” il Rettorato di via Zamboni 33.

Giovani Palestinesi all'interno del Rettorato di via Zamboni 33

“Dopo i gravissimi fatti di ieri durante l’inaugurazione dell’A.A. dell’Università di Bologna, dopo l’assurda censura e la repressione istituzionali subite dalle studentesse e dagli studenti che da mesi si mobilitano in solidarietà al popolo palestinese e alla sua causa – scrivono gli attivisti in una nota – abbiamo deciso di rispondere alla violenza dell’Ateneo e delle forze dell’ordine occupando la sede del Rettorato in Via Zamboni 33. Pretendiamo un confronto reale con la governance dell’Università che da mesi temporeggia, respinge le nostre richieste in Senato accademico, prende posizioni vaghe e irresponsabili e che ieri, nascondendosi nell’ennesima torre d’avorio mentre la celere manganellava lə studentə, si è permessa di interrompere la delegazione di studentesse mentre leggevano il proprio comunicato, strappando il microfono di bocca a una di loro. Poiché il Rettore Molari non ha voluto ascoltarci ieri, occuperemo il suo Rettorato finché non deciderà di farlo. E non solo: pretendiamo che il Rettore ci incontri pubblicamente, che prenda posizione a favore della rescissione immediata degli accordi tra l’Università di Bologna, le istituzioni israeliane e la filiera bellica che produce morte, in Palestina e in altre terre oppresse dal colonialismo occidentale”.

“Se Molari e la sua amministrazione non vogliono assumersi le proprie responsabilità nel genocidio in corso a Gaza – si conclude il testo –, gli faremo capire noi le conseguenze della loro complicità e della loro arroganza. Il sionismo accademico e istituzionale non è tollerabile: occupiamo perché vogliamo che questo cambi. Perciò, chiediamo un incontro pubblico con il Rettore il prima possibile”.

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