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Cronaca

Aeroporto, troppo rumore. Il comitato: "Spostare voli su Forlì"

I cittadini chiedono l'allargamento delle regole della fascia oraria 23-6 anticipandola alle 19 e posticipandola alle 9

Realizzare una seconda pista, che sfrutti rotte diverse. Ampliare la fascia oraria "di rispetto" dalle 19 alle 9 del mattino. E spostare parte del traffico aereo su Forlì. Sono due delle possibili soluzioni avanzate dal Cocompaer, il Comitato per la Compatibilità dell'aeroporto di Bologna, per ridurre il problema del rumore causato dai sorvoli sulle zone residenziali della città, in particolare al Navile.

Le proposte, riporta l'agenzia Dire, sono contenute in un nuovo dossier che il comitato ha inviato in questi giorni alle Giunte e ai Consigli della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna. "Formuliamo alcune proposte operative immediate e a breve, medio, lungo termine- scrive il comitato- che vorremmo fossero esaminate dalla commissione aeroportuale e dai gestori".

Per prima cosa, i cittadini chiedono "l'allargamento delle regole della fascia oraria 23-6 anticipandola alle 19 e posticipandola alle 9", più l'inserimento di una "fascia di rispetto pomeridiana dalle 13.30 alle 15.30". Il comitato ricorda poi quando l'allora Sab, società di gestione del Marconi di Bologna, "acquisì il 60% della Seaf di Forli con l'intento di usarlo come pista sussidiaria per far fronte alla prevista espansione delle compagnie low cost, evitando problemi ambientali su Bologna. Purtroppo il cambio di sindaco comportò il blocco dell'operazione".

Secondo il comitato, "la Regione potrebbe riprendere l'idea studiando varie modalità di collaborazione, che eviterebbe la guerra fratricida che ha fatto fallire le società di gestione dei due aeroporti romagnoli".

Il Cocompaer di Bologna segnala poi come "a nord della pista del Marconi esiste una vasta area inutilizzata, in gran parte ex cava", dove l'aeroporto sta "progettando di costruire un grande parco fotovoltaico".

Secondo il comitato, quell'area "potrebbe anche contenere una seconda pista di almeno 2.200 metri, quindi utilizzabile dal 95% degli aeromobili, sulla quale far passare i movimenti senza interessare aree densamente popolate. Questa ipotesi, se tecnicamente possibile, consentirebbe di eliminare del tutto i movimenti sulla città e ogni ostacolo all'espansione futura dell'aeroporto".

Infine, i cittadini chiedono "l'obbligo per i decolli dalla pista 12 di anticipare il più possibile lo stacco da terra usando solo i primi 2.200 metri della pista". A questo si aggiunge la richiesta di divieto di decollo da Pista 12 e atterraggio da Pista 30 per i voli cargo, più l'obbligo di "utilizzare la fascia della tangenziale evitando le aree abitate" per le rotte 1 e 2.

"E' evidente che l'eventuale documentata impossibilità di eliminare, o ridurre notevolmente, il rischio della salute psico-fisica dei residenti delle aree nord di Bologna costringerebbe a cercare una sede aeroportuale più lontana dalla città- sostiene il comitato- e comunque non vicina ad altre aree urbane".

In ogni caso, avvertono i cittadini, "la situazione nel cono aeroportuale ad est del Marconi non consente la riproposizione, che sta già avvenendo, della situazione del 2019".

Il comitato ricorda infatti la "terribile estate del 2019", quando il Marconi sfiorò i 78.000 movimenti, con una media di 213 al giorno. Di questi, 88 sorvolarono "a bassa quota il cielo delle zone nord della città". Durante l'estate furono raggiunte anche punte giornaliere di oltre 120 movimenti.

Dopo il calo dovuto all'emergenza Covid, ricorda il comitato, nel 2021 i movimenti sono risaliti a quasi 42.500, "con la previsione di tornare ai volumi pre-pandemia entro il 2024, mentre il nuovo master plan approvato supera addirittura gli 80.000".

Nella riunione della commissione aeroportuale del 15 marzo scorso, però, i vertici Enav e dell'aeroporto hanno assicurato il rispetto nel 2021 "dei limiti di zonizzazione acustica aeroportuale".

E' stato poi annunciato uno nuovo studio, in corso di affidamento a Enav, per valutare ulteriori soluzioni operative di miglioramento per l'utilizzo della pista 30 per i decolli, evitando quindi la città e in particolar modo il Navile. Secondo i tecnici di aeroporto ed Enav, però, viste le "diverse azioni" già svolte negli anni per il "contenimento dei sorvoli e del rumore sulle aree abitate, il margine di ulteriore miglioramento è ridotto".

Ogni possibile correttivo che dovesse emergere dallo studio, comunque, sarà "analizzato nelle sedi istituzionali preposte, in primis la commissione aeroportuale".

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