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Riders in sciopero: "Sia rispettata la carta dei diritti" | VIDEO

La protesta Adl Cobas e Riders union per chiedere al Comune un incontro con MyMenu. La risposta: "Primo tavolo il 23 marzo"

Risvolti "non positivi" sulla vertenza che vede coinvolti i riders di Mymenu e "comportamenti ritorsivi" nei confronti di quelli che hanno preso parte agli scioperi del 12 febbraio e del 5 marzo. È la denuncia di Adl Cobas e Riders union Bologna, questa mattina sotto Palazzo d'Accursio per chiedere al Comune un incontro "urgente" con l'azienda nei prossimi giorni. Vertenza che, ricorda Stefano Re di Adl Cobas, "è iniziata a causa della possibilità di introdurre un modello contrattuale sulla falsariga di Just eat, senza ascoltare le richieste dei rider che dicono di voler una retribuzione agganciata ai contratti collettivi nazionali, come recentemente affermato anche dal Tribunale del lavoro di Bologna".

Richieste che infatti sono rimaste "inascoltate", a tal punto che i ciclofattorini hanno incrociato le braccia, stoppando le consegne a domicilio con gli scioperi. Dopo il primo del 12 febbraio "l'azienda ha eretto un muro, non ha più risposto alle richieste di confronto come in passato aveva accettato di fare, e quindi di fatto isolando Riders union e Adl Cobas", attacca Re. Ma è soprattutto a seguito del secondo sciopero del 5 marzo che i sindacati denunciano "una serie di comportamenti ritorsivi nei confronti di rider che hanno aderito al sindacato", con una condotta "che non possiamo non definire antisindacale".

In particolare, "hanno cancellato turni di lavoro già assegnati, non riconosciuto turni di disponibilità, premiando invece i rider che non avevano scioperato, un numero in realtà assolutamente minoritario, cancellando chat attraverso le quali si favorisce il lavoro dei rider". A Padova, dove ha sede l'azienda, "con comportamenti anche più gravi relativi alla mancata possibilità di farsi assistere sindacalmente". Il braccio di ferro con l'azienda lo racconta Filippo, in Mymenu da due anni e mezzo.

"Noi ogni settimana diamo disponibilità per quella successiva e rispetto alla normalità pre-sciopero inizialmente tutte le persone che avevano scioperato non avevano ricevuto neanche il 20-30% dei turni abituali. Viceversa a chi non scioperava è stato fatto un premio di due ore in più extra per allontanare dalla prospettiva dello sciopero quei rider 'buoni' agli occhi dell'azienda".

Un danno perché "gente che aveva 20 ore di lavoro abitualmente se n'è ritrovate otto. A livello mensile è un serio problema non avendo garanzia retributiva". Un comportamento, quello dell'azienda, che "stupisce molto" il sindacato, perché, ricorda ancora Re, "Mymenu è firmataria della Carta dei diritti dei rider dal 2018 e ha avuto sempre un atteggiamento di ascolto". Ma la firma della Carta "non può essere iniziativa di marketing, quindi oggi richiediamo la fine di questi comportamenti e l'apertura di un vero confronto".

I sindacati e i rider pensano infatti "che il Comune debba intervenire, dopo aver dato la propria disponibilità istituzionale" con la risposta in question time del sindaco Matteo Lepore di venerdì scorso. "Ora chiediamo anche al Comune di passare dalle parole ai fatti convocando urgentemente un incontro nei prossimi giorni, perché, notizia delle ultime ore, l'azienda sta anche contattando individualmente i rider ancora assunti con prestazione occasionale dicendo loro che devono passare ad altre forme contrattuali". Forme "che noi sicuramente approviamo ma lo fa individualmente rifiutando di fatto l'assistenza sindacale", conclude Re. (Agenzia Dire)

La risposta del Comune

"Accogliamo la richiesta di incontro per affrontare i temi posti dai rider della piattaforma di consegna pasti MyMenu. Come Comune e Città metropolitana di Bologna, seguiamo con grande attenzione la vertenza per la corretta applicazione contrattuale e retributiva e il riconoscimento della rappresentanza sindacale. Mercoledì 23 marzo ci sarà un primo incontro in cui si farà il punto della situazione. Nelle prossime settimane convocheremo inoltre il Tavolo di monitoraggio previsto della Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano, sottoscritta anche da MyMenu".

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