Simone Salvini, lo chef vegano "snobbato" alla mensa dei poveri: 'Vogliamo la carne'
"Torniamo in strada, vogliamo la carne". Così avrebbero commentato alcuni senza tetto difronte alle proposte vegetariane del cuoco crudista, diventato famoso al grande pubblico grazie anche all'imitazione di Crozza
Bocciato dai clochard lo chef vegano di fama internazionale, Simone Salvini. A nulla a quanto pare è servito il suo curriculum, nel quale viene sottolineato che il cuoco crudista, diventato famoso al grande pubblico anche grazie alla imitazioni che ne fa l'esilarante Maurizio Crozza, "rappresenta l'avanguardia nell'alta cucina naturale; docente di livello elevatissimo, è un ambasciatore del cibo 'pacifico' ed empatico. Attraverso i suoi piatti cerca di trasmettere il suo modo di intendere la cucina, che unisce i concetti di bellezza, ecologia e salute".
Nonostante le sue credenziali, lo chef non ha riscosso l'entusiasmo di tutti alla mensa dei poveri dell'Antoniano di Bologna, dove si è trovato coinvolto in un progetto volto a rilanciare la cucina della solidarietà, elevandola anche in chiave salutista.
Alcuni senzatetto, infatti, difronte alle proposte di Salvini avrebbero esclamato: “Noi a questo punto torniamo in strada, abbiamo bisogno della carne”. Come riporta lo stesso chef sulle pagine del Corriere della Sera, accogliendo pacatamente le critiche e spiegando che assieme al suo staff sta "provando a cucinare al meglio delle nostre possibilità cibi sani, biologici, di origine vegetale".
LA MENSA DELL'ANTONIANO.Nata nel 1954 per iniziativa di Padre Ernesto il quale, avendo vissuto la terribile esperienza dei lager nazisti, decise di dedicare la sua vita ai poveri: è aperta 365 giorni all'anno e serve pasti a italiani e stranieri, anche sena permesso di soggriono. Da questo mese la novità: la mensa dell'Antoniano apre anche di sera, a cena, grazie allo chef Massimo Bottura.
